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Palermo, la Consulta per la Pace: solidarietà agli attivisti del Mean e alla popolazione ucraina colpita a Leopoli

Una donna in sella a una bicicletta supera una nuvola di fumo di un incendio sullo sfondo dopo un attacco missilistico su un magazzino di una società industriale e commerciale a Odessa

La Consulta per la Pace, i Diritti Umani, la Nonviolenza e il Disarmo del Comune di Palermo esprime solidarietà agli attivisti italiani del Movimento Europeo di Azione Nonviolenta (Mean), coinvolti nella notte tra il 4 e il 5 ottobre in un pesante attacco missilistico e di droni russi mentre viaggiavano in treno da Kiev verso il confine polacco.

«In un momento in cui la guerra colpisce anche chi opera per la pace, Palermo, città dei diritti, della convivenza e del dialogo, si stringe attorno agli attivisti del Mean e a tutte le vittime del conflitto in Ucraina», si legge nella nota diffusa dalla Consulta. «Riaffermiamo il nostro impegno per un futuro fondato sulla nonviolenza e sulla cooperazione tra i popoli», afferma Francesco Lo Cascio, portavoce della Consulta per la Pace, i Diritti Umani, la Nonviolenza e il Disarmo del Comune di Palermo.

Secondo le autorità ucraine, quello che ha investito Leopoli e la sua regione è stato il bombardamento più violento dall’inizio della guerra: le esplosioni hanno danneggiato infrastrutture civili, edifici residenziali e obiettivi strategici.

Sul treno viaggiavano 110 attivisti italiani, appartenenti a 35 associazioni tra cui Azione Cattolica, Anci, Agesci, Base Italia, Fondazione Gariwo, Movi, Masci, Reti della Carità e l’Ordine Francescano Secolare. La delegazione, impegnata in una missione civile e nonviolenta, era diretta a Kharkiv per portare un messaggio di solidarietà e costruire ponti di dialogo con la società civile ucraina, attraverso incontri, momenti di preghiera e iniziative comuni per la pace.

La Consulta per la Pace del Comune di Palermo condanna ogni forma di violenza contro civili e operatori umanitari, sottolineando come «la costruzione della pace passi dalla presenza, dall’ascolto e dalla solidarietà concreta verso chi vive ogni giorno sotto le bombe».

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