L’ospedale pediatrico di Kiev è fra le strutture che registrano il maggiore aggravio di lavoro e responsabilità dall’inizio del conflitto. È lì che c’è bisogno di un aiuto concreto ai medici e quindi alle famiglie. E per questo motivo da Palermo è partita una iniziativa che migliorerà le condizioni dei pazienti e il lavoro dei medici. Domani sarà consegnato nelle mani del direttore dell’ospedale pediatrico ostetrico di Kiev, diretto dal da Antypkin Yuriy Gennadyievich, un ecografo HM70 EVO portatile di ultima generazione del valore di 30.000 euro capace di offrire immagini di altissima qualità. Lo porterà personalmente un medico ginecologo palermitano, Giuseppe Valenti, con il patrocinio dell’Ordine dei medici di Palermo e a nome di tutti i medici italiani per ricordare insieme ai colleghi ucraini che «bisogna andare oltre ogni barriera e che la sanità è il primo pilastro da ricostruire dopo il conflitto, il primo gesto che ne precederà altri e sempre indirizzati alla sanità». Per Valenti, che ha promosso subito dopo l’esplosione del conflitto la raccolta di fondi «questo è un modo di stare concretamente vicini alla sanità ucraina, che ho avuto modo di apprezzare personalmente e che merita apprezzamenti e incoraggiamenti oltre che massicci aiuti». Alla consegna dell’ecografo sarà presente l’ambasciatore italiano a Kiev Pier Francesco Zazo. «C’è bisogno di concentrare ogni energia sulle necessità immediate del «prendersi cura“ della salute di un popolo che sente mortificato il significato della parola salute - conclude il ginecologo - L’ospedale di Kiev ha un super lavoro in quanto è diventato riferimento, con un sovraccarico di accessi, di tutte le future mamme e dei piccoli neonati che vengono dalla periferia dove gli ospedali sono stati bombardati».