«Amare significa accettare anche un "no"»: a Portella di Mare Fotomodella dell'Anno ricorda Sara Campanella
«La violenza contro una donna colpisce non solo la vittima, ma anche la dignità dell’uomo che la commette». Parole che scuotono i presenti nelle viscere quelle pronunciate da Tony Petruso, musicista che assieme alla band di cui fa parte, i Terrextra, ha intrattenuto il pubblico che ha assistito a uno dei tanti concorsi di bellezza che si svolgono in estate in tutta la Sicilia. Solo che stavolta il luogo era Portella di Mare, frazione di Misilmeri, e che a nemmeno duecento metri dal palco allestito per la passerella delle concorrenti alle selezioni di Fotomodella dell'anno abitava una quasi coetanea delle ragazze che sfilavano, una studentessa della facoltà di Medicina di Messina, Sara Campanella, uccisa lo scorso marzo a pochi passi dall'Università da un ragazzo incapace di accettare un «no». «Corteggiare - è stato il dicorso incalzante di Petruso - non vuol dire accanirsi con un atteggiamento morboso e non riuscire a comprendere che quel si prova può anche non essere ricambiato. Quando il desiderio si trasforma in ossessione, quando il rifiuto viene vissuto come un affronto, è in quel momento che si apre la porta alla violenza. L’amore - ha ribadito l'artista - ha bisogno di libertà per essere autentico. Amare non significa possedere, amare vuol dire anche aspettarsi un "no". È ora che il rifiuto venga vissuto come un confine. Da rispettare sempre». Gli applausi del pubblico hanno confermato quel che per tutta la serata aveva attraversato la platea, un sentimento di compassione per Sara e per la sua famiglia, unita a quella rabbia che i quattro mesi trascorsi dal delitto non possono avere ancora sopito. Dal palco, al momento della premiazione delle aspiranti fotomodelle, anche il sindaco di Misilmeri, Rosario Rizzolo, presente con tutta la giunta, ha ricordato la ventiduenne concittadina accoltellata al collo da un collega che lei aveva respinto più volte.