C'è un luogo a Palermo, intriso di cultura e leggenda, dove ogni millimetro di pavimento calpestato racchiude secoli di storia da raccontare. È Piazza Croce dei Vespri, una delle piazze più preziose della città di Palermo, nel quartiere della Kalsa. Avvolta dai fastosi palazzi che ne circoscrivono il perimetro, è testimone di una vitalità accesa ed eternamente cangiante, che nel corso della storia ha saputo adattarsi ad un solo fatto certo: tutto è in movimento, tutto è in moto, tutto evolve. E sembra quasi un ossimoro se si pensa al fatto che la piazza è il luogo dove secondo la tradizione, mai certificata da fonti storiche, furono seppelliti gran parte dei francesi trucidati dal popolo durante la furia dei Vespri siciliani, nel 1282.
La famosa leggenda della Croce dei vespri che dà il nome alla piazza, posta in quello che fu il piano piccolo di Sant'Anna alla Misericordia, segnalerebbe il punto in cui furono seppelliti molti dei francesi periti. Il monumento, eretto sul leggendario cimitero santo, subì per un lunghissimo periodo la sorte del perenne cambiamento. In principio, era una piccola piramide con una croce in cima, sostituita nel 1737 da una colonnetta sormontata da un capitello rovesciato del XIII secolo, che sorreggeva una croce di ferro.
E in quella piazzetta, detta anche Valguarnera in quanto da essa si accede all'ancora esistente palazzo Gangi-Valguarnera, famoso per la scena del ballo nel film Il Gattopardo di Luchino Visconti, il piccolo monumento commemorativo rimase fino al 1782. Ma la Croce non ha pace e viene spostata ancora, per favorire il miglior transito delle carrozze. Nel 1873 il Municipio di Palermo, volendola ricollocare al suo originario posto, affida il suo recupero all'architetto del Comune Marco Antonio Fichera che tenta di riprodurre le forme dell'antico monumento: un basamento, una colonna, un capitello non più rovesciato simile a quello antico, il tutto sormontato da una croce non più in ferro ma in marmo. E nel 1875, lo stesso Municipio, fa collocare una lapide nella torre del palazzo Bonet, oggi sede della GAM (Galleria d’Arte Moderna), che allude al sanguinoso giorno della rivolta del vespro, sebbene manchino tutt’ora prove concrete del cimitero dei francesi.
Un motivo in più quest’ultimo, per continuare le ricerche storiche e per scoprire di più su un luogo di Palermo avvolto da fascino e mistero, vivo più che mai, in perenne cambiamento, che oggi rivive una nuova vitalità, sotto la spinta propulsiva della passione artistica e intellettuale, della ricercata qualità gastronomica e della movida più fervida. E se è celebre quella frase di Tomasi di Lampedusa nel romanzo Il Gattopardo «tutto cambi, perché nulla cambi», piazza Croce dei Vespri col suo continuo evolvere non solo culturale, ma anche monumentale e artistico, dimostra che così non è. Non sempre. C’è una forte linfa vitale che anima questa piazza, c’è del genio artistico e c’è una visione imprenditoriale che negli ultimi anni ha reso quel luogo contemporaneo e cosmopolita, un microcosmo in cui tradizione, storia, cultura, etnie e tendenze si fondono plasmando una nuova identità. Una visita a questa piazza, nata a nuova vita da quando è diventata isola pedonale è anche l’occasione per assaporare i piatti di due gioielli della ristorazione palermitana: l’Osteria dei Vespri e il nuovo bistrot Occhio Vivo.
L’Osteria dei Vespri spegne venticinque candeline ed è il ristorante iconico di piazza Croce dei Vespri, e tappa obbligata per chi è alla ricerca di una ristorazione fine dining di qualità a Palermo. Tra Palazzo Bonet, sede della Civica Galleria d’Arte Moderna, e Palazzo Valguarnera Ganci, il ristorante nasce dalla voglia dei fratelli Alberto e Andrea Rizzo di proporre in città una formula ristorativa moderna, fedele alla tradizione ma aperta alla contaminazione, evoluta e matura, con un approccio serio e ricercato. Venticinque anni di successi e di apprezzamenti dalla stampa di settore e dalle più importanti guide gastronomiche in Italia e nel mondo. Ai fornelli c’è lo chef Alberto che con la sua cucina decisa e creativa esprime una sicilianità contemporanea, vivace e gustosa, contaminata da tradizioni di territori vicini e lontani. Ricercatezza anche nella proposta della carta dei vini con oltre 600 etichette nazionali ed estere, e una selezione particolare di produzioni di nicchia e artigianali, curata da Andrea. Osteria dei Vespri è la sintesi di un’imprenditoria capace, seria e dall’occhio vivo.
Non a caso la seconda creatura dei fratelli Rizzo in quella storica piazza è Occhio Vivo! Bistrot, al piano terra di Palazzo Lucchesi Palli. “Occhio vivo” è un modo di dire palermitano che significa «stai attento, vigile», un modo di essere attivi e propositivi verso ciò che ci circonda. Ed è con questo sentire che i fratelli Rizzo, amanti dei viaggi e del buon cibo, hanno completato la loro proposta ristorativa a Piazza Croce con il bistrot, uno spin-off di Osteria dei Vespri, dall’anima più cosmopolita e informale, dove respirare un’atmosfera da moderna nouvelle vague della ristorazione. Con una carta vini ricca e ricercata, il divertimento è assicurato tra buonissime tapas, piatti creativi e di stagione, dove vince la qualità del chilometro buono, sotto un delicato sound jazz e blues che fa star bene.
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