Una eccellenza di famiglia: il lavoro svolto da Salvatore insieme ai figli Ruben e Cristian, oggi titolari dell’azienda, garantisce il confezionamento di abiti unici, espressione autentica dell’alta sartoria italiana. Parliamo di Infantino e dei suoi abiti su misura. Una conduzione a carattere familiare che ha portato sin dalla fondazione dell’azienda a far sì che tutto si imperniasse sul valore della famiglia, dai ruoli ai compiti per giungere alle relazioni. Come avete iniziato? «Il tutto - raccontano Ruben e Cristian - nasce da mio padre che, insieme a suo fratello e alla sorella, trasferitisi per necessità lavorative da un piccolo paese dell’Agrigentino, Santa Elisabetta, nei primi anni Sessanta a Misilmeri, iniziarono la loro attività di sartoria su misura. Successivamente, con il matrimonio, entrò in azienda anche nostra madre Antonina, ed infine noi figli che oggi la portiamo avanti». Dopo varie vicende, oggi la produzione punta a capi d’elite per clienti che scelgono solo il meglio. Cosa ha tramandato ai suoi figli? «Il rispetto - risponde Salvatore Infantino - per il lavoro e per le persone. Una frase che ho sempre voluto che comprendessero è: “Si lavora con scienza e coscienza. La scienza serve per realizzare il capo secondo dei requisiti, delle regole, la coscienza ti porta ad avere i valori umani con coloro che ricevono il prodotto, che non sono “polli da spennare” ma persone da vestire». Se potesse tornare indietro nel tempo cosa sarebbe orgoglioso di mostrare ai suoi figli? «Come una piccola bottega - prosegue Salvatore Infantino - è stata trasformata in una grande realtà che non immaginavo... ed ancora c’è da crescere!».