Porta Carbone compie 82 anni, festa nel nuovo punto vendita di via Maqueda
Quando la tradizione sta al passo coi tempi: la festa per gli 82 anni di attività di Porta Carbone, storica focacceria di Palermo, si tiene nel nuovo punto vendita. Appuntamento a partire dalle 18 di oggi, 11 luglio 2025, da Porta Carbone di via Maqueda 295, angolo via Napoli, dove da alcuni mesi l'azienda della famiglia Favata ha recuperato un angolo del centro storico cittadino e lo ha restituito alla pubblica fruizione. Con un tocco in più, che non è presente nella sede della Cala, la griglia, che consente a Porta Carbone di completare un ciclo che parte dalla meusa (la milza) del fondatore Peppino Viviano, attraversa le altre celebrità dello street food palermitano, panelle, crocché e arancine, introdotte dai suoi eredi, e torna alle interiora con la riscoperta delle stigghiola, chicca della quarta generazione, la stessa che due anni fa ha ristrutturato i locali della Cala e ha brandizzato il marchio Porta Carbone. Un nome che evoca tempi lontani. Grazie all'attività della famiglia Viviano-Favata, infatti, si è mantenuto il nome di quell'antica porta della città che serviva per introdurre legna e carbone provenienti per lo più dalle Madonie e trasportati a Palermo via mare, con partenza dai porti di Cefalù o Termini Imerese. Erano cinque in quella zona della città le porte destinate a introdurre le merci e sono sparite tutte, durante i lavori di rifacimento della sede viaria della Cala. Solo un arco accanto alla clinica Triolo-Zancla riporta alla memoria l'antica Porta della Calcina, attraversata da chi portava in città sabbia e calce. Porta Carbone era poco distante, più o meno all'altezza dell'odierna via dei Cassari. Quando Peppino Viviano e i due figli Francesco e Domenico decisero di mettere su una bancarella stabile per la vendita dei loro panini con la milza, trovarono un angolo della Cala, più o meno all'altezza dell'odierno locale, ma sul mare. I palermitani lo chiamavano ancora Porta Carbone. Il capostipite Peppino aveva iniziato l'attività alla Vucciria nel 1943 dopo avere prestato servizio presso la più antica focacceria cittadina, che si chiamava Alaimo - dal nome del maestro di cucina dei Principi di Cattolica che a un certo punto della sua vita decise di cucinare per il popolo anziché per gli aristocratici - e che poi venne ribattezzata San Francesco, dal nome della basilica e della piazza. Negli anni Cinquanta i due figli di Peppino convinsero il padre ad aprire la bancarella sul mare, per intercettare i numerosi frequentatori del porto e i pescatori. Non a caso, Peppino, Francesco e Domenico erano già sul posto di lavoro alle 3 e alle 4 del mattino. Primi vagiti di un'attività che portò prima i Viviano e poi i Favata (gli eredi di Domenico Viviano) a fare crescere la focacceria nell'immobile di fronte, lungo la curva della Cala. Negli anni Ottanta furono aperti gli spazi all'interno, successivamente furono ampliati e infine, nel 2023, interamente ristrutturati. Oggi orgogliosamente la famiglia rivendica l'apertura di un secondo spazio in un altro luogo iconico di Palermo, la via Maqueda, sempre più strada dello struscio culinario cittadino. In quell'angolo spesso meta di senzatetto, oggi c'è un nuovo teatro del gusto. Buon compleanno, antica Porta Carbone.