Castelbuono si candida come «Città Creativa Unesco 2023» nel settore della gastronomia. La presentazione ufficiale mercoledì prossimo, nella sala «Caduti di Nassirya» di palazzo Madama, alla presenza del presidente del Senato Ignazio La Russa. In attesa dell’uscita del bando, prevista per il prossimo marzo, il sindaco Mario Cicero, su invito del senatore Alessandro Alfieri - e con il supporto dello «Steering Committee» (il comitato d’indirizzo) e del management team del progetto - racconterà a Palazzo Madama come Castelbuono abbia identificato nella creatività, declinata nel settore della gastronomia, l’elemento strategico per il proprio sviluppo urbano sostenibile e come da questa premessa sia scaturita l’idea della candidatura a «Città Creativa Unesco» per la gastronomia. «La comunità di Castelbuono - si legge in una nota del Comune - si caratterizza infatti per la presenza sul suo territorio di alcuni prodotti, unici al mondo, e per la presenza di una forte rete votata alla promozione di un’alimentazione sostenibile e alla tutela della biodiversità. Questa unicità e l’attenzione alla sostenibilità derivano dalle caratteristiche ambientali specifiche del territorio di Castelbuono e, più in generale, delle Madonie». Inserito nella lista dei Geoparchi mondiali Uneso il 17 novembre 2015, infatti, il Parco delle Madonie è il luogo più ricco di biodiversità in Sicilia ed uno dei più ricchi in tutto il bacino del Mediterraneo e in Europa. Un attore fondamentale sul territorio in tema di biodiversità e valorizzazione di prodotti tipici è Slow Food e sono molti i presidi presenti nel parco come: la manna, la provola delle Madonie, il fagiolo badda di Polizzi Generosa, l’albicocca di Scillato e il peperone (u pipiddu) di Polizzi Generosa. «Il percorso di candidatura di Castelbuono - spiega il sindaco Mario Cicero - rappresenta un processo di naturale evoluzione di quanto già realizzato da un territorio caratterizzato da forti asset culturali, che intende diffondere la propria creatività a livello internazionale». Castelbuono per affrontare il percorso di candidatura si è affidato a «Bia Beni Immateriali e Archivistici», società di consulenza e progettazione culturale.