Palermo

Venerdì 31 Gennaio 2025

Il giorno della memoria, riflessioni in aula a Mezzojuso

«Nel 1944, quando fummo deportati a Birkenau, ero una ragazza di quattordici anni, stupita dall'orrore e dalla cattiveria. Sprofondata nella solitudine, nel freddo e nella fame. Non capivo neanche dove mi avessero portato: nessuno allora sapeva di Auschwitz». Con queste parole la senatrice Liliana Segre racconta il dolore provato nel momento in cui venne portata via, insieme al padre, dalla sua casa e condotta nel campo di concentramento dove venne a trovarsi in un contesto disumano. Solo il 27 gennaio 1945 tutto il mondo ebbe la consapevolezza di ciò che accadeva all’interno di quei campi. In questo giorno infatti le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di Auschwitz e capirono cosa accadeva ai prigionieri. Nei campi vennero rinchiusi gli ebrei, gli oppositori politici, gli omosessuali e tutte quelle persone che erano sgradite al regime. Il campo più grande e temuto era quello di Auschwitz-Birkenau, dove tanti trovarono la morte; altri campi furono costruiti a Sobibor, Treblinka, Belzec, ecc. Milioni di uomini, donne e bambini vennero deportati tramite treni usati per il trasporto delle merci; appena arrivati, venivano selezionati e coloro che non erano in grado di lavorare erano uccisi nelle camere a gas. Nei centri adibiti allo sterminio, le vittime venivano uccise con le esalazioni di monossido di carbonio, che provocavano un senso di asfissia, in stanze che sembravano locali per la doccia; i corpi venivano poi bruciati nei forni crematori. Nel 1941, con la cosiddetta «soluzione finale», il regime mise in atto lo sterminio sistematico degli Ebrei di tutta l’Europa. In mezzo a tanta crudeltà si distinsero i Giusti tra le Nazioni, persone non ebree che rischiarono la loro vita per salvare anche un solo ebreo dalla deportazione. Tra questi Gino Bartali, Carlo Angela, Giorgio Perlasca, ecc. Per ricordare il loro coraggio, a Gerusalemme è sorto nel 1962 il Giardino dei Giusti presso il Mausoleo di Yad Vashem. È molto importante conoscere e ricordare la Shoah per non rifare gli stessi errori e per incoraggiare le nuove e le vecchie generazioni al rispetto verso tutti gli esseri umani. Anche quest’anno, nella settimana dal 20 al 27 gennaio, in tutti i plessi del nostro I.C. Beato Don Pino Puglisi sono state svolte attività didattiche trasversali finalizzate a non dimenticare e a coltivare la memoria di ciò che è stato. Oggi tutti gli elaborati realizzati saranno condivisi all’interno di una bacheca multimediale, che sarà pubblicata sul sito web del nostro istituto.

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