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«Basta con i trafficanti di grano», la protesta di 8 mila agricoltori a Palermo

Un momento della manifestazione indetta a Palermo dalla Coldiretti. "Basta con i trafficanti di grano. Basta con le speculazioni". Questi gli slogan d'apertura del corteo di circa 8000 agricoltori Coldiretti arrivati da tutta l'Isola e dalla Calabria, che da Piazza Marina sta raggiungendo palazzo d'Orleans, a piazza Indipendenza, sede della presidenza della Regione Sicilia. Palermo. 26 settembre 2025. ANSA

«Basta con i trafficanti di grano. Basta con le speculazioni». Questi gli slogan d’apertura del corteo di circa 8.000 agricoltori Coldiretti arrivati da tutta l’Isola e dalla Calabria, che da Piazza Marina sta raggiungendo palazzo d’Orleans, a piazza Indipendenza, sede della presidenza della Regione Sicilia.

La manifestazione si svolge in contemporanea con quella di Bari e di altre città per la denuncia del popolo del grano. «Ogni giorno assistiamo ad un crollo delle quotazioni - spiega Francesco Ferreri, presidente di Coldiretti Sicilia - mentre i costi continuano a crescere. La nostra agricoltura non può competere con il grano importato da Paesi dove non valgono le stesse regole sanitarie, ambientali e sociali. Serve trasparenza e una difesa concreta del prodotto italiano».

«Bisogna dirlo con chiarezza - aggiunge -. Ci sono dei trafficanti di grano che speculano con gli agricoltori costretti a fare i conti soprattutto, negli ultimi anni, con una siccità che ha provocato perdita di produzione. Un chilo di grano si vende, in media a 28 centesimi al chilo ma ci sono anche ribassi fino a 20 centesimi mentre i costi di produzione sono lievitati. Un chilo di pasta oggi costa 2 euro e il pane si compra anche 5 euro ma agli agricoltori vengono riconosciuti meno di 30 centesimi».

«In tutta questa filiera è evidente che c’è chi specula e che sta mettendo a rischio la sopravvivenza delle aziende. Il grano siciliano - conclude Ferreri - è di ottima qualità, garantito da tecniche produttive soprattutto biologiche che non può essere messo da parte da chi, in Canada per esempio, essicca con prodotti chimici che fanno male alla salute».

«La grande mobilitazione degli agricoltori che oggi scendono in campo per denunciare le gravi speculazioni sul grano da parte di trafficanti senza scrupoli deve suonare la sveglia all'Unione europea e al governo italiano che devono intervenire con azioni concrete», ha detto l'europarlamentare di Avs Leoluca Orlando.
«Le autorità europee - ha aggiunto Orlando - devono controllare il calo continuo del valore del grano e l'aumento continuo del prezzo di vendita dei prodotti derivati. Serve un sistema di regolamentazione dei mercati, un sistema di fiscalizzazione che colpisca gli speculatori sfruttatori del lavoro degli agricoltori». Per l'europarlamentare «è necessario proteggere, con norme di buon senso, chi lavora e vuole continuare a vivere nelle aree interne sempre più rischio desertificazione».

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