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Il Silent reading de Il Sole 24 Ore, l'intervento del direttore Fabio Tamburini

«Io credo che ci sia un peccato grave della nostra epoca: la superficialità. Siamo all’interno di uno scenario che si è determinato in vari passaggi. Ad esempio, sulla strada della conoscenza c’è stato un primo passaggio, quello delle televisioni commerciali, che hanno portato a un decadimento dell’informazione e poi internet ha portato a una grande illusione, quella cioè di una conoscenza diffusa. Effettivamente è stato così, ma con tanti guai. Una overdose di informazioni vuol dire nessuna informazione. Avere a disposizione troppo si è rivelato un grave colpo inferto a alla conoscenza vera perché nessuno legge. E poi i social. Per loro vale lo stesso ragionamento: offrono opportunità di carattere straordinario, ma anche una spinta verso la superficialità e qui torniamo al nostro peccato più grave». 

Il direttore de Il Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, è intervenuto durante il dibattito tra gli studenti dell’Università di Palermo e i vertici del più importante giornale economico italiano e del Giornale di Sicilia. Una fotografia precisa del momento che sta attraversando il mondo dell’informazione, ormai disgregata e sempre più superficiale, a causa del cattivo uso «di questi strumenti. In particolare i social - ha proseguito - che dividono il mondo tra chi la pensa come noi e gli altri e questo uccide confronto e dialettica».

«Il Sole 24 ore - sottolinea il direttore - cerca di andare in una direzione opposta. Cerca di dare i fatti il più possibile separati dalle opinioni e nel mondo della dialettica apre a posizioni anche opposte tra loro. Perché da posizione diverse nasce la possibilità di una informazione vera che possa portare a una scelta più consapevole. È questa la nostra sfida quotidiana: mettere un marchio di qualità». 

E sulla tanto discussa Intelligenza artificiale, centro nevralgico della discussione tra studenti e giornalisti, dice: l’IA funziona da moltiplicatore delle stupidaggini perché prende tutto quello che è stato detto e scritto, lo rielabora e lo presenta. Ma rielabora anche le fake news e le stupidaggini».

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