Studio Uil su Fondi europei. Luisella Lionti: «Sicilia in coda, ogni euro non speso è una risposta non data»
“Da un Rapporto della Uil sui Fondi strutturali europei emerge che la Sicilia ha raggiunto poco più dell’1 per cento, l’1.19 per l’esattezza, nel rendiconto di spesa effettiva dei Programmi regionali. La Liguria, per fare un confronto, si attesta oltre il 18 per cento. Nessuna sorpresa, purtroppo. Solo allarme e tanta tristezza. Perché ogni euro non utilizzato è una risposta non data ai problemi di questa nostra terra”. Lo afferma la segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti, commentando i dati dello Studio sull’attuazione delle politiche di coesione europee diffuso oggi dall’organizzazione sindacale guidata da Pierpaolo Bombardieri. Il monitoraggio è stato curato dal Servizio nazionale Lavoro e territorio della Uil, diretto dalla segretaria confederale Ivana Veronese.
Dice ancora Luisella Lionti: “Se gli autori del Rapporto descrivono come «andamento lento» lo stato di avanzamento dei programmi Fse e Fesr al 28 febbraio in Italia, dove la spesa effettiva media ha raggiunto un misero 5 per cento, ci chiediamo come potrebbe essere definito l’1.19 della Sicilia! A rendere più cupo il quadro della situazione, i numeri relativi agli impegni di spesa a tre anni dall’avvio della programmazione dei fondi per il 2021-2027 che vedono l’Isola al 5,58 mentre la media nazionale sfiora il 18 per cento (17.97)”.
“Non ci interessa – aggiunge la segretaria generale della Uil siciliana – puntare il dito contro nessuno, ma qualche spiegazione è dovuta alle persone di questa terra che continuano a soffrire di opportunità negate. Siamo pronti al confronto, perché entro il 2027 ogni euro dei Fondi per lo sviluppo sia destinato effettivamente allo … sviluppo della Sicilia”.
Lo Studio Uil si conclude con un appello-denuncia della segreteria confederale Ivana Veronese. L’esponente sindacale, fra l’altro, scrive: “Alla luce di questi dati è indispensabile, e quanto mai urgente, mettere in moto tutti i processi per assicurare velocità nonché qualità della spesa e addizionalità delle risorse. “La lentezza nell’attuazione della politica di coesione non può essere un alibi per riprogrammare gli interventi, spostando risorse verso il programma ReArm Europe. Nell’attuale contesto economico-finanziario, nazionale e internazionale una buona programmazione dei Fondi strutturali europei, integrata con la programmazione delle risorse ordinarie, contribuirebbe in modo significativo a ridurre non solo le disuguaglianze, ma a rilanciare l’economia, l’occupazione e il benessere sociale”.