Palermo

Giovedì 29 Maggio 2025

Cna: «In Sicilia per la pessima viabilità si stima un danno di 20 milioni al mese»

Lavori in autostrada, code chilometriche all'altezza di Bagheria

Le pessime condizioni della viabilità siciliana causano un danno economico, solo alle imprese di autotrasporto merci, stimabile in 20 milioni di euro al mese. Lo ha detto il segretario regionale di Cna Sicilia, Piero Giglione. «Le strade siciliane sono un disastro - denuncia Giglione - e le imprese di autotrasporto pagano ogni giorno il prezzo di questa situazione, con costi aggiuntivi per manutenzione dei mezzi, ritardi nelle consegne e inefficienze logistiche. Un danno che si traduce in minore competitività e perdita di opportunità per tutto il tessuto economico regionale». Una situazione ancora più inaccettabile se si considera che, mentre l’Isola viene privata di risorse fondamentali, il governo nazionale ha tagliato 900 milioni di euro destinati all’Isola per finanziare il Terzo Valico in Liguria e altre opere nel Nord-Est. «È inaccettabile - prosegue Giglione - che si continuino a sacrificare i territori del Sud, mentre le grandi infrastrutture del Centro-Nord vengono finanziate con fondi che dovrebbero servire anche alla Sicilia». A peggiorare il quadro, anche l’esclusione della tratta ferroviaria Palermo-Catania dai finanziamenti del Pnrr, poiché i lavori non potranno essere completati entro il 30 giugno 2026, termine imposto dall’Europa, dice Cna. «Una beffa - commenta il segretario - che condanna la Sicilia a un ulteriore ritardo nello sviluppo infrastrutturale. Tutto questo va in controtendenza all’iniziativa imprenditoriale registrata negli ultimi anni in Sicilia, dove il numero delle imprese aumenta. Imprese che hanno bisogno di infrastrutture adeguate». Per questo, la Cna chiede con forza un’inversione di rotta: «Servono cantieri accelerati, investimenti certi e una programmazione seria per dotare l’Isola delle infrastrutture di cui ha bisogno, proprio come avviene nelle regioni del Centro-Nord. Non possiamo più accettare discriminazioni e ritardi che danneggiano imprese e cittadini».

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