Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Investire nell'oro come bene rifugio, Federconsumatori lancia l'allarme sulle trappole contrattuali

Una foto d'archivio del 12 maggio 2006 mostra lingotti d'oro del museo della Banca d'Inghilterra. Non si ferma la corsa dell'oro sui mercati internazionale. Il metallo giallo vola verso un nuovo record a 1.283,38 dollari l'oncia. ANSA/HUGO PHILPOTT

Forte volatilità dei mercati finanziari, inflazione che torna a salire con l’Istat che certifica per febbraio un +1,6% dei prezzi al consumo rispetto allo stesso mese del 2024. Sono tutti elementi che mettono in guardia i consumatori in un contesto economico in cui l’oro fisico da investimento sembra riaffermarsi come il classico bene rifugio. Un asset che viene percepito come sicuro dai risparmiatori. Soprattutto se si guarda in un'ottica di investimento a lungo termine.

Tuttavia, segnala Federconsumatori Palermo, dietro la solidità apparente del metallo prezioso si possono nascondere insidie contrattuali non sempre chiare e che rischiano di penalizzare i piccoli investitori.

Come funziona l’acquisto rateale di oro

Chi desidera investire in oro fisico si rivolge alla Banca d’Italia o a operatori professionali autorizzati, iscritti in un apposito registro. Il meccanismo più diffuso prevede che il consumatore sottoscriva un contratto di acquisto rateale mensile per raggiungere una determinata «grammatura obiettivo».

A ogni rata corrispondono due costi principali:

  • una quota servizi
  • l’importo mensile per l’acquisto dell’oro, soggetto a variazioni in base al mercato.

Ed è proprio su quest’ultimo punto che, secondo Federconsumatori, si concentrano le maggiori criticità. Secondo l’avvocato Giovanna Scarantino, dello sportello Federconsumatori Palermo, i contratti visionati dall'associazione presenterebbero gravi carenze informative: «Nei formulari sottoscritti dai consumatori che si sono rivolti a noi, non è chiaro il meccanismo di determinazione del prezzo mensile dell’oro, né sono specificati i criteri di ricarico applicati dagli operatori».

Il mercato dell'oro

Il principale mercato dell'oro è rappresentato dalla piazza di Londra, dove avvengono gli scambi di oro da parte dei membri della London bullion Market Association (LBMA). Come spiega il sito della Banca d'Italia, due volte al giorno viene determinato - tramite una piattaforma elettronica gestita dall'ICE -, alle 10:30 e alle 15:00 GMT, il fixing dell'oro (LBMA gold price). «Tale quotazione è di particolare importanza in quanto la gran parte dei contratti legati all'oro a livello internazionale fanno riferimento a questo fixing. Sul mercato di Londra vengono scambiate circa 500 tonnellate di oro al giorno, pari a circa un quinto della produzione annua globale. Il mercato dell'oro fisico è utilizzato prevalentemente dall'industria dei beni di lusso che assorbe circa la metà dell'offerta di metallo prezioso. Una parte non trascurabile dell'offerta di oro fisico viene assorbita dagli acquisti da parte delle banche centrali».

I rischi secondo Federconsumatori

Il meccanismo di determinazione del prezzo dell’oro è sostanzialmente riservato agli operatori all’ingrosso. Il consumatore finale, quindi, non ha spesso strumenti per verificare quale sia il reale margine applicato al prezzo al momento dell’acquisto.

«I consumatori lamentano che in sede d’informazione precontrattuale non è chiarito il meccanismo di reincarico e di rivendita dell’oro rispetto alla quotazione “fixing” - afferma Giovanna Scarantino -. Il consumatore non soltanto non è in grado di conoscere le voci di costo che incidono sul reincarico, ma neppure se il prezzo di rivendita al cliente finale sia stato ulteriormente aumentato, non essendo fissato alcun “tetto” massimo di rivendita. Infine, non è chiarito che l’acquisto rateale mensile della grammatura di oro, è un’operazione che risente maggiormente del ricarico della filiera».

«Non è specificato se esiste un tetto massimo di rivendita da parte dell’operatore», aggiunge Scarantino. «E nemmeno se le spese applicate siano proporzionate alla quantità acquistata». Il rischio? Non sapere mai quanto si sta davvero pagando. «“Tutte queste criticità – spiega Lillo Vizzini di Federconsumatori Palermo – rendono praticamente indeterminabile il raggiungimento della grammatura obiettivo prescelta dal consumatore, a fronte di un esborso mensile da parte del consumatore per l’acquisto rateale del prodotto e del un pagamento anticipato della quota servizi».  L’associazione invita dunque i cittadini alla massima prudenza, suggerendo di farsi consegnare una copia del contratto prima della firma e sottoporlo a una valutazione da parte di esperti.

Caricamento commenti

Commenta la notizia