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Fioritura anticipata in Sicilia, a rischio la produzione di miele

L’allarme delle imprese siciliane, l’annata si annuncia critica per le temperature anomale e per le api stressate a causa della siccità

Crolla produzione del miele, fino a -95%. E anche le api soffrono

Con ogni probabilità non sarà ripetuta la drammatica annata del 2024, quando a causa della siccità e della penuria di fiori la produzione è crollata del 95% rispetto al precedete bilancio, ma per il miele siciliano il 2025 si prospetta tutt’altro che facile, per gli strascichi dell’emergenza idrica, non ancora conclusa, e, paradossalmente, per le piogge registrate sull’Isola negli ultimi due mesi, unite alle temperature al di sopra della media stagionale.

Lo sa bene Sebastiano Di Prima, apicoltore e presidente Coldiretti di Zafferana Etnea, che in questi giorni, tastando il polso alle sue arnie, vede le api «fortemente indebolite e stressate dall’anno scorso, durante il quale hanno cercato di bottinare nettare senza trovare nulla o quasi: un lavorio che ha sfibrato gli insetti, a tal punto che oggi fanno a fatica a riprendere le ricerche, nonostante le ultime precipitazioni abbiano fatto fiorire le piante necessarie alla qualità millefiori, dall’acetosella alla senapa selvatica: è come il malato che trova la tavola imbandita ma non ha le forze per alzarsi e mangiare».

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