L’ex Blutec di Termini Imerese a Pelligra, il Tar respinge il ricorso
I giudici del Tar, presidente Salvatore Veneziano, hanno respinto il ricorso presentato dalla Sciara Holding Ltd e da Smart City Group Scrl contro l’assegnazione del ministero delle Imprese e del Made in Italy dell’azienda Blutec spa di Termini Imerese alla Pelligra Holding Italia srl. Adesso i nuovi proprietari dello stabilimento potranno realizzare l’investimento contenuto nella loro proposta che si è aggiudicata l’area. Erano stati i commissari straordinari di Blutec - nominati il 18 ottobre 2019 - ad avere depositato il 15 ottobre 2021 al ministero il programma per la cessione dei relativi complessi aziendali: lo stabilimento ex Fiat con annesse aree di pertinenza, lo stabilimento Plastic components and module automotive (ex Magneti Marelli). Programma che era stato approvato dal ministero il 15 novembre. Il 2 giugno 2023 i commissari hanno pubblicato un invito a tutti i soggetti interessati a presentare offerte irrevocabili e garantite per l’acquisto del ramo d’azienda, dei sotto-rami costituiti da rapporti di lavoro, immobili, immobilizzazioni materiali e immateriali, contratti, marchi. Il 29 marzo di quest’anno è arrivata l’aggiudicazione del ramo d’azienda a Pelligra. Contro l’aggiudicazione è stato presentato il ricorso della cordata concorrente che adesso è stato annullato. «Deve, in particolare, rilevarsi che la Sciara Holding Ltd e da Smart City Group Scrl, non fa valere in questo giudizio un credito nei confronti di Blutec, né vanta diritti sul patrimonio sociale o assume un profilo di invalidità del contratto di cessione, bensì lamenta un presunto esercizio distorto di una potestà discrezionale autoritativa attribuita ai Commissari, e al Ministero quale ente che approva gli atti, sul piano procedimentale e della valutazione delle offerte pervenute per l’acquisto del ramo aziendale», scrivono i giudici della prima sezione del Tar. Uno dei punti del ricorso presentato da Sciara Holding era che il progetto di Pelligra sarebbe risultato mancante del piano industriale; avrebbe proposto minori assunzioni rispetto alla loro società, la quale avrebbe formulato un’offerta economica, a fronte della quale i commissari avrebbero dovuto indire un’offerta al rialzo. «La censura nel suo complesso non può trovare accoglimento – aggiungono i giudici -. Deve osservarsi che per quanto attiene alla presunta mancanza del progetto industriale (max 40 punti), dalla proposta di aggiudicazione redatta dai commissari tale documento risulta tra quelli allegati da Pelligra». «Per quanto attiene alla proposta di minori assunzioni (max 40 punti), tale punto non è in contestazione, in quanto Pelligra per tale aspetto ha ottenuto un punteggio inferiore rispetto alle ricorrenti, proprio in base al minor numero di dipendenti che ha proposto di assumere; sicché, non è chiaro sotto quale profilo tale dato sia oggetto di censura». Nella proposta presentata il gruppo Pelligra ha promesso l’assunzione e la riqualificazione di 350 operai dell’ex Fiat. Per i restanti 183 che compongono il bacino delle tute blu che facevano parte dello stabilimento di Termini Imerese è previsto lo scivolamento verso la pensione grazie a fondi regionali che erano stati stanziati nell’ultima finanziaria del governo Musumeci.