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Regione, dall'11 ottobre il via alle domande per le agevolazioni contro il caro mutuo alle imprese

L'avviso sul sito web di Irfis FinSicilia

Sarà pubblicato domani, venerdì 11 ottobre, sul sito web di Irfis FinSicilia, l’avviso che regolamenta la richiesta di agevolazioni contro il caro mutui per le imprese. L'avvio dell'iter arriva dopo la firma da parte dell’assessore regionale all’Economia Alessandro Dagnino del decreto con cui si attiva la misura, voluta dal governo Schifani, del valore di 45 milioni di euro.

Le aziende potranno presentare le domande, a partire dal 12 novembre, sull’apposita piattaforma messa a punto dalla finanziaria regionale. Un mese il tempo per raccogliere le istanze. Non si tratta di un click day: la piattaforma chiuderà il 12 dicembre, poi sarà il momento della valutazione delle istanze. L'erogazione delle risorse agli aventi diritto è prevista entro il primo trimestre del 2025.

La firma del decreto, frutto della condivisione con l’assessore alle Attività produttive Edy Tamajo, arriva dopo l’apprezzamento della giunta regionale e il parere positivo della commissione Bilancio dell’Ars.

«Sostenere il mondo produttivo è una priorità del nostro governo - afferma il presidente della Regione Renato Schifani - e per queste ragioni abbiamo messo in campo un provvedimento che punta ad abbattere l'aumento degli interessi dei mutui a tasso variabile sùbito dagli imprenditori siciliani. Il successo della misura contro il caro mutui delle famiglie ha già confermato nei mesi scorsi che siamo sulla strada giusta per mitigare gli effetti dell'inflazione e dell'aumento del costo della vita».

«La misura - afferma Dagnino - rientra nel più ampio quadro di interventi del governo regionale a favore delle imprese, che includono sia aiuti per compensare la congiuntura economica negativa degli scorsi anni, sia incentivi, di prossima adozione, per rafforzare il sistema produttivo regionale».

«Irfis è pronta a intervenire al fianco del sistema produttivo dell'Isola per contribuire a realizzare questa misura voluta dal governo e votata dall'Ars», aggiunge Iolanda Riolo, presidente di Irfis FinSicilia.

Va al traguardo così una delle misure su cui la giunta Schifani ha investito di più, dopo aver finanziato nel 2023 un analogo aiuto destinato solo alle famiglie. Potranno farsi avanti le aziende che hanno stipulato e pagato mutui nel 2023 e che erano ancora attivi il primo gennaio di quest’anno. Ovviamente rientrano nel bando anche i prestiti chiesti e ottenuti negli ultimi 9 mesi.

Il contributo che la Regione erogherà attraverso il proprio istituto di credito vale 10 mila euro ad azienda. Somme che il bando assegna prevedendo di coprire il 30% del valore degli interessi. E a patto che il tasso non sia inferiore all’1%. Ipotesi improbabile, visto che, al pari di quanto accaduto per i prestiti alle famiglie, il costo del denaro per le imprese negli ultimi mesi è lievitato fino a diventare in qualche caso insopportabile.

In base a questo schema è facile prevedere che col budget attuale il governo riuscirà a finanziare 4.500 imprese. Anche se in prospettiva c’è sempre la possibilità di rifinanziare la legge e dare il via a una seconda tranche di contributi. Ipotesi a cui il governo sta già lavorando nella predisposizione della Finanziaria 2025. Il bando predisposto dall’Irfis prevede infatti una graduatoria che verrà realizzata dando un peso maggiore «al tasso nominale applicato sull’ultima rata del finanziamento scaduta nel 2023». Il secondo parametro è l’ammontare degli interessi. Il terzo è che l’azienda richiedente abbia sede legale in Sicilia.

Le imprese che faranno domanda devono «non aver omesso di denunciare alle autorità richieste estorsive ovvero richieste di tassi usurari su prestiti da parte di organizzazioni criminali o soggetti criminali nell’ultimo triennio prima dell’istanza». Significa che se un imprenditore, anche non da indagato, è finito in una inchiesta dalla quale emerge che pagava il pizzo non può adesso chiedere il contributo alla Regione per abbattere il costo dei mutui. Allo stesso tempo, e per il futuro, gli imprenditori dovranno firmare un documento nel quale si impegnano a denunciare eventuali richieste estorsive subite successivamente alla presentazione della domanda o all’erogazione degli aiuti.

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