Alla Regione Siciliana da 48 ore stanno facendo i conti. Perché ciò che è certo che servirà una valanga di soldi per dare ai forestali un indennizzo che può valere da 4 a 24 mensilità extra di stipendio. Lo prevede un decreto legge del governo nazionale emanato per chiudere - pagando - tutte le procedure di infrazione che Bruxelles ha attivato contro l’Italia. E quella che riguarda i circa 18 mila operai stagionali siciliani è fra le principali. Dunque la vertenza dei forestali che rivendicano il posto fisso è arrivata al primo traguardo. Dopo i rilievi di Bruxelles su procedure che hanno visto impieghi a termine rinnovati anche per più di 20 anni, Palazzo Chigi ha deciso di chiudere il caso - sterilizzando anche i ricorsi giudiziari - accordando un indennizzo che oscilla dalle 4 alle 24 mensilità extra. Carte alla mano, ognuno dei 18 mila stagionali potrà ottenere da un minimo di 24 mila a un massimo di 70 mila euro. Tutto dipenderà dall’anzianità del proprio ruolo da precario e dalle decisioni che all’assessorato alle Foreste e a quello all’Ambiente stanno prendendo in queste ore. E qui bisogna fare un passo indietro. Qualche anno fa circa 1.500 forestali siciliani si sono rivolti a due legali per portare in giudizio la Regione e che chiedere il posto fisso. Gli avvocati Angela e Stefania Fasano hanno deciso di percorrere anche una seconda via: hanno fatto una petizione all’Unione Europea contro «l’abuso nella successione di contratti a termine». Poco più di un anno fa Bruxelles ha «accettato» questa petizione e inserito il caso dei forestali siciliani nei motivi che hanno portato ad attivare la procedura di infrazione numero 2014/4231. E proprio questa è fra quelle che il decreto legge pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale cita esplicitamente, prevedendo che per il danno frutto dell’abuso di contratti a termine «il giudice stabilisce un'indennità nella misura compresa tra un minimo di quattro e un massimo di ventiquattro mensilità dell'ultima retribuzione, avuto riguardo alla gravità della violazione anche in rapporto al numero dei contratti in successione intervenuti tra le parti e alla durata complessiva del rapporto». Dunque tutti gli stagionali siciliani hanno diritto a questo assegno, che si annuncia ricchissimo. E alla Regione potrebbe costare milioni. I conti li ha fatti l’avvocato Angela Fasano: «Se prendiamo ad esempio un cinquantunista (cioè un operaio assunto ogni anno per 51 giornate di lavoro, ndr) l’indennizzo dovrebbe arrivare a un massimo di 24 mila euro. Ma se parliamo dei centocinquantunisti, che sono la maggior parte, l’assegno può valere anche 70 mila euro». All’assessorato alle Foreste confermano che il decreto è applicabile a tutti i forestali siciliani, anche a chi non ha firmato la petizione o non ha fatto ricorso. Ma il dirigente Fulvio Bellomo prende tempo prima di dare cifre ufficiali sul costo del risarcimento per gli anni da precario: «Il decreto è di pochi giorni fa e lo stiamo ancora studiando. Valuteremo l’impatto finanziario e come procedere. Fatto salvo il fatto che la norma affida al giudice la quantificazione dell’indennizzo». Per l’avvocato Fasano la procedura invece è già chiara: «Per i nostri assistiti inoltreremo alla Regione una diffida a pagare entro 30 giorni. Se ciò non avverrà ci rivolgeremo al giudice per l’applicazione della legge». È una procedura, almeno nella parte che riguarda la diffida, che ogni forestale può applicare anche autonomamente salvo poi attivare il ricorso al giudice attraverso un legale. C’è poi una via parallela che sta già maturando. Alcuni sindacati, pressati dagli iscritti che ne lamentano l’inerzia, stanno cercando di attivare delle procedure di conciliazione con la Regione: in cambio di un pagamento in tempi brevi, i forestali dovrebbero concedere però uno sconto.