Nonostante promesse e petizioni, la stazione Maredolce di Brancaccio, a Palermo, è ancora chiusa. Dopo otto anni. E all’orizzonte non si vedono grosse novità. Una situazione surreale che è molto più complicata di quanto sembri. Non sarà affatto facile sbloccare il tutto, tanto che ad oggi non ci sono richieste ufficiale da parte della Regione Siciliana a Rete ferroviaria italiana per far partire le procedure di attivazione del servizio di fermata.
Il motivo prima di tutto è economico. La Regione e Rfi hanno firmato un contratto di servizio dove tutto è messo nero su bianco: per ogni chilometro e per ogni fermata, ci vogliono soldi. Soprattutto se si tratta di inserire non solo uno stop supplementare al treno, ma di attivare una nuova stazione. Il contratto di servizio delimita, per filo e per segno, quanti treni devono muoversi ogni giorno, quanti chilometri devono fare e quante fermate effettuare. Aggiungere anche la minima variazione, come si dovrebbe fare in questo caso, ha un costo che la Regione dovrebbe pagare a Rfi. Ci sarebbe da fare una stima della spesa che occorrerebbe per attivare Maredolce, e le Ferrovie sarebbero pronte a farlo, ma non ci sarebbero ancora richieste ufficiali in quel senso.
Inoltre si tratta di una stazione che negli anni è stata più volte vandalizzata ed è stata danneggiata pure dall’incuria. Dunque, servirebbero altri fondi per rimettere tutto a posto. Farlo in tempi brevi, difficile. L’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, aveva parlato qualche settimana fa di un tentativo per riaprire Maredolce (che era entrata in servizio per pochi mesi, nel 2016) entro fine anno, facendo come esempio quello avvenuto con la fermata Orsa di Cinisi, sistemata nel giro di poche settimane. Ma qui la situazione è ben più complessa. Tra le stime, infatti, c’è anche da considerare la sostenibilità di Maredolce: conviene tenerla aperta, in considerazione degli atti vandalici che probabilmente tornerebbero? Da quanti passeggeri sarebbe utilizzata?
Nei mesi scorsi c’era stata anche una petizione promossa dal blog Sicilia in progress per l’apertura al pubblico della stazione di Maredolce, sul passante ferroviario , e che ad oggi ha raccolto 408 firme. «Un risultato lo abbiamo già ottenuto: la promessa di Aricò, di aprire la fermata entro l’anno . Ma non ci basta – si legge -. Aprire la stazione Maredolce avrà un impatto significativo su queste aree, fornendo maggiori opportunità di mobilità per i residenti, dato che il quartiere di Brancaccio e una vasta area residenziale sono al momento tagliate fuori dal servizio metropolitano del Passante ferroviario. Questo significa che i residenti hanno meno opzioni, creando problemi di accessibilità a tutti loro».
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