Palermo

Martedì 22 Ottobre 2024

Forestali in Sicilia: in 3 anni la metà in pensione, ci sarà un nuovo maxiconcorso

Sul tavolo del neo-assessore Giusi Savarino da qualche giorno c’è uno studio con un dato evidenziato in rosso: entro il 2027 quasi la metà degli agenti del Corpo forestale siciliano andrà in pensione. Da qui è partita una manovra che porterà la Regione a ridare vita al concorso degli scandali, quello che l’anno scorso fu annullato perché a superare la prima prova a pieni voti fu il figlio dell’ex dirigente generale del settore. Ma questa volta i posti saranno cinque volte di più. È una manovra iniziata senza tanto clamore in questa lenta ripartenza post feriale. L’analisi che gli uffici dell’assessorato hanno elaborato per la Savarino si sofferma in particolare sulla proiezione nel breve-medio periodo degli organici: gli agenti del Corpo forestale sono 454 e almeno 200 andranno in pensione fra il 2025 e il 2027. L’età media supera i 60 anni, anche nel caso di chi resterà in servizio. Da qui l’accelerazione dell’assessore sulla riedizione del concorso annullato a gennaio scorso dopo ricorsi e polemiche. La Savarino ne ha già parlato con Schifani. Al presidente ha illustrato l’emergenza che si profila e ha chiesto di poter far ripartire da capo il concorso. Con numeri moltiplicati per rispondere all’esodo in vista. Il vecchio concorso assegnava 46 posti. L’assessore ha chiesto di poter crescere fino a 250 e da Palazzo d’Orleans non sono arrivate obiezioni. Ora si passa alla fase operativa e alla stesura del bando, con l’obiettivo di completare tutto entro fine anno e dare il via al concorso all’inizio del 2025: si calcola che le selezioni possano andare avanti per qualche mese. L’assessore Savarino incontrerà i vertici della Funzione pubblica per superare i dubbi tecnici. Uno su tutti: a curare la prova annullata fu il Formez e alla Regione si chiedono ora se anche il bis dovrà essere curato da questa agenzia nazionale. E poi c’è da chiarire se le graduatorie provvisorie del vecchio concorso possono essere cancellate o se i ricorsi pendenti impongono ulteriori riflessioni. La decisione di annullare tutto a gennaio fu presa dopo dopo la prima prova a quiz: l’elenco degli idonei vedeva al primo posto Alessio Maria Salerno, il figlio dell’ex dirigente della forestale Giovanni Salerno, il quale, prima di andare in pensione aveva nominato il presidente della commissione esaminatrice del concorso. Il figlio del dirigente, in base alla graduatoria circolata in rete prima che divenisse ufficiale, sarebbe stato l’unico a rispondere a tutte le domande ottenendo il massimo punteggio, cioè 30. Gli accertamenti ispettivi hanno confermato la situazione di conflitto d'interesse. Il concorso era già stato sospeso dopo le polemiche (si parlò di altri vincitori legati a parenti eccellenti nel mondo della Regione e del Corpo forestale) e la Procura della Corte dei Conti aveva aperto un’inchiesta. Da qui la decisione di Schifani di annullare tutto. Bisognerà poi trovare un budget per il nuovo concorso. E a questo proposito in assessorato si sono accorti che in questo momento tutti i principali capitoli (relativi anche ad altre misure) sono stati utilizzati dalla amministrazione legata al vecchio assessore Elena Pagana. In pratica è stato speso tutto (o quasi) e in cassa per le grandi manovre al momento non c’è più nulla: bisognerà attendere le variazioni di bilancio, previste all’Ars fra ottobre e novembre.

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