Palermo

Venerdì 18 Ottobre 2024

Palermo, la Rap è senza soldi per i turni supplementari: la città sempre più sporca

Signori, non c’è più un euro... di straordinario. I sindacati della Rap, l’azienda di igiene ambientale, si sono sentiti dire dall’azienda che nei primi sette mesi dell’anno si è quasi esaurito il monte complessivo del salario accessorio con cui si pagano abitualmente i lavoratori che garantiscono i doppi itinerari di raccolta dei rifiuti, sfruttando un accordo sindacale che limita ferie, permessi e volontarietà del domenicale. Qualcosa come 5 milioni di euro venuti giù come neve al sole. «È venuto il momento, come diciamo ormai da lungo tempo, di mettere fine a un problema che nasce dalla mancanza di personale - dice Dionisio Giordano, dirigente regionale della Cisl -. Ora che è finito il carburante per i doppi turni che si fa? Finalmente si possono avere le 106 assunzioni degli operatori, ormai indispensabili? Potrebbero saltare gli accordi, a questo punto». Questa rischia di essere la tegola estiva per la Rap, già alle prese con tanti altri problemi. Strade e piazze sono sporche e ci sono arretrati per strada. Se anche i lavoratori dovessero tirare i remi in barca sarebbe il colpo di grazia per la città. «Non c’è dubbio che tra ferie e i guasti e le manomissioni a Bellolampo stiamo registrando qualche problema - conferma Giuseppe Todaro, presidente dell’azienda -. Il Tmb ha due schede bruciate e sabato (dopodomani, ndr) dovrebbe ripartire». E sulla questione degli straordinari anche lui ha timori molto seri. Le condizioni dell’azienda sono tali per cui è difficile, se non impossibile, che l’amministrazione possa sganciare ancora soldi. Questo, peraltro, si scontrerebbe con una delle misure del piano di riequilibrio secondo cui il volume del salario accessorio deve diminuire del 5 per cento ogni anno, sino a raggiungere un risparmio complessivo del 30 per cento. «Lunedì ne parleremo col sindaco», spiega Todaro. Che intanto rassicura sul fatto che si va avanti con le assunzioni dei 106 operatori: «Speriamo di farcela entro agosto - conclude - attendiamo solamente che l’Agenzia delle Entrate ci certifichi quanti figli a carico hanno fiscalmente queste persone che dobbiamo assumere». Esclude, Todaro, che su quest’ultimo punto ci sia stato un rallentamento in conseguenza del bilancio recentemente elaborato dall’azienda con un buco di 10 milioni. «Si tratta di decisioni già prese», dice. E la Cgil, con Riccardo Acquado, sostiene «che l’unica strada verso un cambio di rotta è mettere in campo forze fresche e non cercare scorciatoie su cui non siamo mai stati d’accordo». Intanto, dal punto di vista aziendale, si attende entro fine mese l’assemblea con il socio unico. Il Comune ha già certificato che vuole effettuare un salvataggio della Rap e ha eroso tutto il capitale sociale, sprofondando a -5 milioni. Per ripianarlo si stanno effettuando alcune operazioni di ripatrimonializzazione attraverso il trasferimento di beni immobili. La stessa sede societaria è in corso di valutazione del perito, pare che si stimi intorno ai 4 milioni; poi si fisserà il valore dei centri comunali di raccolta e tre di essi passeranno nel patrimonio della Rap. Ciò che rimane per coprire la mancanza sarà prelevato dal fondo Aziende del bilancio comunale. Ma tutta questa costruzione, comunque, andrà «spiegata» e motivata per non incorrere nei rilievi della Corte dei Conti sull’utilizzo delle risorse pubbliche. Tenendo conto che a legislazione vigente l’azienda, se dovesse fallire, dopo le vicende dell’Amia, non avrebbe una nuova chance di rinascere sotto mentite spoglie. Nella foto rifiuti in via Emilio Greco, alla Zisa

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