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Il grido di allarme degli agricoltori di Ustica: «Danni gravissimi a causa della fauna selvatica»

La massiccia presenza di colombacci sull’isola procura ingenti danni economici all'agricoltura isolana

Panoramica di Ustica (foto di Vincenzo Ambrosiano)

Gli agricoltori di Ustica chiedono un incontro urgente con il dirigente regionale Fulvio Bellomo e con coloro che hanno competenza sui piani di contenimento della fauna selvatica, per «programmare immediati interventi per arginare la gravissima situazione che si sta verificando sull’isola».

«È già ampiamente nota la massiccia presenza di colombacci sull’isola e i relativi ingenti danni economici alla fragile agricoltura isolana - afferma Margherita Longo, una imprenditrice agricola - Quest’anno in particolare la produzione della lenticchia di Ustica, eccellenza agroalimentare italiana, salvata dal progetto dei presidi Slow food, rischia nuovamente la scomparsa in quanto il raccolto è crollato da punte di 300 quintali di circa quattro anni fa agli attuali 15 quintali. Nessun agricoltore vuole seminare il prossimo anno in queste condizioni. Forti attacchi si stanno già manifestando sulle altre colture prossime alla raccolta, in particolare sui vigneti, costringendo ad interventi costosissimi di protezione delle piante».

«Considerate le numerose note inviate dagli agricoltori e dall’amministrazione comunale negli anni passati, considerati i sopralluoghi da parte degli uffici e dell’Ispra non sono necessarie ulteriori conferme per prendere atto del problema. - aggiungono gli altri agricoltori - Lo stanziamento di fondi da parte dell’Assessorato per uno studio scientifico rappresenta sicuramente un primo intervento in una prospettiva a lungo termine, ma è necessaria adesso un’azione immediata per salvare il lavoro di aziende che vedono azzerate le produzioni e che non possono più aspettare».

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