Palermo

Mercoledì 04 Dicembre 2024

A Palermo la protesta degli agricoltori, in 20mila in corteo verso la Regione

Oltre ventimila agricoltori invadono le strade di Palermo per chiedere «interventi immediati contro una siccità devastante, causata dal clima e da anni di incuria, che ha praticamente azzerato i raccolti e fa strage di animali nelle stalle, rimasti senza acqua né cibo». Tamburi, fischietti e cori hanno accompagnato la manifestazione organizzata da Coldiretti, che ha chiamato a raccolta i lavoratori della terra da tutte e nove le province dell’Isola: raduno in piazza Marina e poi dalle 10 il via al corteo, attraversando le strade del centro storico fino a piazza Indipendenza, dove su un palco montato davanti alla Presidenza della Regione si è svolta la contestazione al governo regionale. Molto dura. «Vi rendete conto che la Sicilia muore e voi cercate voti?», recita uno dei tanti cartelloni esposti dalla folla che accusa la Regione e il suo governo di non far nulla per i problemi legati alla siccità e mancanza di risorse. «Oggi abbiamo tantissime aziende che sono costrette ad abbattere gli animali perché non hanno più il foraggio - attacca Francesco Ferreri, presidente di Coldiretti Sicilia e componente della giunta della Confederazione nazionale Coldiretti - abbiamo infrastrutture idriche allo sfacelo e tanti agricoltori rischiano di chiudere le loro attività. Chiediamo interventi immediati e una progettazione che possa togliere la Sicilia da questa situazione una volta per tutte: questo comparto rappresenta il futuro dell’Isola». La preoccupazione per l’avvenire è tanta, le forze, ormai, poche: «Chiediamo il diritto a vivere - urla un agricoltore - vogliamo fare il nostro lavoro dignitosamente». «Abbiamo bisogno di risposte certe e sicure - sottolinea Santina Interrante, responsabile delle donne Coldiretti - noi vogliamo portare avanti le nostre aziende, garantire reddito ai nostri figli e uno stipendio ai nostri lavoratori». Se la Sicilia non riuscirà a sterzare, il futuro sembra segnato, «in mano alle aziende straniere - grida un altro agricoltore - con tutte le preoccupazioni del caso, venendo a mancare l’alimentazione nostrana. Io ho sessant’anni compiuti, sono preoccupato per i più giovani». Chi è oggi in piazza indipendenza vede «un futuro nero - attacca sottolinea un manifestante - siamo agli sgoccioli: caro energia, siccità, mangimi alle stelle. Cosa dobbiamo fare?».

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