Il giudice del lavoro del tribunale di Palermo ha condannato lo Iacp (Istituto autonomo case popolari) a pagare 32 mila euro all’ex direttore generale dell’ente, Vincenzo Pupillo, al quale era stato rescisso il contratto un anno prima della scadenza. L’avvocato Rita Parlato, che ha difeso il dirigente, ha dimostrato che lo Iacp ha non ha rispettato l’accordo, che prevedeva che Pupillo potesse essere allontanato solo in caso di violazione degli obblighi di correttezza e buona fede, per «ragioni organizzative e gestionali» o in presenza di «risultati negativi sulle prestazioni operative e sul comportamento organizzativo». Pupillo invece aveva una valutazione positiva con un punteggio di 85 su 100.
La vicenda, secondo il giudice, «integra gli estremi di un inadempimento contrattuale». L’allontanamento, dunque, fu illegittimo. Il ricorrente chiedeva una cifra superiore a titolo di risarcimento, ma il giudice non ha ritenuto che abbia subito un danno di immagine e uno stop alla carriera.
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