Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Ex Blutec di Termini Imerese, il gruppo escluso minaccia ricorso

L'insegna con il marchio Blutec nella fabbrica ex Fiat a Termini Imerese (Palermo), 6 maggio 2016. ANSA/ CHIARA GIARRUSSO

Post-primo maggio denso di preoccupazioni a Termini Imerese per i lavoratori ex Blutec. La notizia di un ricorso al Tar del Lazio da parte del gruppo Sciara Holding Limited e Smart City Group, contro la decisione dei commissari straordinari di assegnare lo stabilimento al gruppo Pelligra, ha scatenato il timore di un prolungamento dei tempi di rilancio dell’area se non addirittura di un annullamento della gara. Anche perché il 4 novembre scade l’amministrazione straordinaria e senza paracadute per gli operai, nelle more del rilancio, per i sindacati sarebbe un disastro. È stato il ceo di Sciara Holding, Fabio Bertolotti, però a chiarire i termini della vicenda: «Non abbiamo presentato alcun ricorso al Tar, sappiamo che è circolato un nostro documento, evidentemente qualcuno l’ha reso noto. In realtà il nostro ufficio legale l’ha notificato al Mimit, al gruppo Pelligra e ai commissari dell’ex Blutec. Ma non al Tar». E spiega che i legali hanno agito «perché le nostre richieste di accesso agli atti finora sono state eluse: ne abbiamo fatte ben tre». «Chiediamo di avere contezza rispetto alla scelta di aggiudicazione fatta dal Mimit - sostiene Bertolotti - Sappiamo cosa abbiamo proposto noi, ma non conosciamo, e non siamo i soli, il progetto industriale di Pelligra». Per rassicurare sulla legittimità del percorso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in una nota, sottolinea che «il gruppo Pelligra è risultato aggiudicatario della business unit di Termini Imerese in esito a una procedura di gara che ha portato i commissari straordinari della Blutec a valutare tale offerta come la migliore, tra quelle pervenute, per il rilancio del polo industriale, sulla base dei criteri stabiliti dal bando e dal disciplinare di gara». Dal Mimit assicurano che «la procedura di vendita si è svolta sotto la vigilanza del ministero che ha costantemente agito nel pieno rispetto della legge, valutando l’affidabilità del progetto e la solidità patrimoniale del proponente, al fine di salvaguardare oltre 540 lavoratori, tutti a oggi in Cigs, e garantire al contempo la massima tutela del ceto creditorio, scongiurando il pericolo di una conversione in fallimento dell’amministrazione straordinaria». Interviene anche il gruppo Pelligra. Con una nota spiega di avere «agito in piena correttezza e trasparenza» e che l’obiettivo è di «proseguire quanto prima con la realizzazione di un progetto solido, che garantirà lo sviluppo di un polo industriale e manifatturiero green e innovativo per la Sicilia, attraverso lo sviluppo di un interporto per la Sicilia occidentale, punto di riferimento per il Mediterraneo». L’auspicio della Regione Siciliana «è che l’iter si chiuda al più presto in modo da dare certezze ai lavoratori e avviare il rilancio dell’area». «Noi vigileremo come governo regionale e siamo pronti a intervenire per creare le condizioni per lo sviluppo dell’intero comprensorio industriale», afferma l’assessore regionale alle Attività Produttive Edy Tamajo. Per la Cgil e la Fiom «sarebbe paradossale un nuovo stop all’assegnazione dell’area ex Fiat di Termini Imerese», anche perché, sottolineano la Cisl e la Fim «il 4 di novembre, data in cui termina il secondo anno di amministrazione straordinaria, è vicino e qualsiasi stop metterebbe a rischio i 560 lavoratori ex Blutec e quelli dell’indotto». «Serve subito un tavolo di confronto con il governo nazionale e regionale», è la richiesta di Uil e Uilm.

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