Al posto fisso questa volta ha detto sì meno della metà di quanti erano stati chiamati dalla Regione Siciliana. E a nulla è valso che anche chi ha rifiutato aveva partecipato tre anni fa a un concorso specifico e difficile: quella scrivania negli assessorati proprio non ha più fascino, meglio una qualunque negli uffici statali o in aziende private.
Il dato è passato quasi inosservato, ma fotografa l’aggravarsi di un fenomeno che alla Regione si registra ormai da qualche anno: la rinuncia a entrare con contratto a tempo indeterminato. Lunedì, alla presenza del presidente Renato Schifani, erano stati chiamati 216 vincitori del concorso per il cosiddetto ricambio generazionale, bandito nel 2021 e svolto nel 2022. Si tratta di aspiranti funzionari della categoria massima (la D) che erano rimasti fuori tre anni fa ma che adesso sono stati chiamati per andare a ricoprire i posti liberatisi grazie all’accordo che ha sbloccato il turn over. E però su 216 arruolabili, hanno accettato in 106. Quindi in 110, più della metà, si sono tirati indietro. In tutti gli ultimi concorsi si era registrato un alto tasso di rinunce ma non aveva mai superato il 30%.
Nel frattempo, come anticipato dal piano approvato da Schifani qualche giorno fa, verranno banditi due concorsi da 79 posti (63 per il profilo economico finanziario e 16 per quello del controllo gestionale) e uno per dirigenti da 110.
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