Una storia imprenditoriale che è diventata anche una case-history universitaria, 600 dipendenti e un percorso in evoluzione. Sicily by Car spegne 60 candeline con il fondatore Tommaso Dragotto (nella foto) che ha tracciato un excursus storico dell’azienda e ribadito la volontà di voler dare alla sua creatura, dall'estate scorsa anche quotata in Borsa, una dimensione ancora più europea.
Nata nel 1963, da un’intuizione di Dragotto, ancora presidente del gruppo, la società di autonoleggio si è fatta strada tra i grandi player del settore partendo da Palermo: agli inizi una sola auto e un ufficio, ma la graduale e costante crescita dimensionale ne hanno fatto, oggi, uno dei principali protagonisti del mercato. I numeri parlano di oltre 50 uffici in Italia, 13.000 auto e una presenza in Francia, Austria, Polonia e Montenegro, tramite partnership co-brand, e il 3 agosto scorso la società varca la soglia di Palazzo Mezzanotte, quotandosi in Borsa sul mercato Euronext Growth Milan.
Il new deal di Sicily by Car, che nel 2022 ha raggiunto la più alta profittabilità tra i maggiori competitor, mette a sistema la nuova strategia di espansione, green mobility e posizionamento a 360°. Le previsioni di chiusura dell’esercizio per il 2023 dicono che l'utile netto consolidato è atteso in un range tra i 19 e 21 milioni.
«Se la lungimiranza è stato il faro che ha guidato negli anni lo sviluppo della Sicily by Car - dice Dragotto -, oggi l’azienda passa ad una fase di crescita assolutamente più strutturata e programmatica. Abbiamo raggiunto un importantissimo traguardo che ci consente di guardare avanti con progetti sempre più ambiziosi, ma garantiti da una significativa solidità finanziaria e da un management che vanta una professionalità unica nel settore. La credibilità della Sicily by Car è infatti testimoniata dai risultati raggiunti e dalla sua longevità costellata di indiscutibili successi».
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