«In dieci anni, dal 2013 al 2023 i siciliani più giovani, dai 15 ai 34 anni sono diminuiti del 15%, mentre la media nazionale è del 7%, in sostanza quasi un milione di persone in meno». Lo ha detto Mario Ridulfo, segretario della Cgil di Palermo, nel suo intervento di apertura dell’iniziativa Insieme per la Costituzione che si sta svolgendo a Palermo alla presenza del leader sindacale Maurizio Landini. «Sono 190 mila i giovani siciliani che sono andati via, oltre 50 mila solo da Palermo - conclude Ridulfo -. Una vera e propria fuga di persone, andate via e mai più tornate». Per Landini, «i tavoli che ci sono stati finora con il governo sono finti e non servono a nulla, perché l'esecutivo non ha la volontà di aprire una trattativa per adesso luce non l’ha avuta. Siamo stati ai tavoli sulle pensioni, ma sono finti - aggiunge - e non si è discusso di nulla. Non si stanno mettendo risorse. Anche su sanità e sicurezza mancano gli stanziamenti e si continua a morire. Sul fisco il governo ha fatto votare il Parlamento con una legge delega e non ha aperto una trattativa con i sindacati che chiedono il rinnovo dei contratti. Se si vuole governare senza il confronto con lavoratori i dipendenti e i pensionati, che tengono in piedi il Paese, significa mettere in discussione i principi fondamentali della Costituzione». Landini poi critica apertamente il Governo: «Se non dovesse ascoltarci visto che adesso deve fare sia il documento di programmazione economica sia la legge di bilancio e, quindi entro un mese dovrà dire per forza cosa vuole fare, proporremo anche alle altre organizzazioni sindacali di mobilitarsi e di arrivare a forme di sciopero, non escludendo anche quello generale. Quando critico questo Governo sulla precarietà, perché ha reintrodotto i voucher e i contratti a termine, so bene che non è questo Governo che ha creato la precarietà. Quando dico basta leggi balorde, non sto pensando all’ultima normativa, ma a tutte quelle fatte negli ultimi vent'anni, perché in questo Paese i Governi di destra e di sinistra hanno allargato la precarietà. Il risultato è che i giovani se ne vanno e il nostro sistema industriale non è all’altezza degli altri Paesi», ha concluso il segretario.