Costi dell’energia e costi in bolletta sono ormai un tema ricorrente per cittadini e imprese. Dal lungomare di Mondello politica e aziende cercano di dare risposte concrete e obiettivi da raggiungere nel primo talk organizzato dalla manifestazione Ciavuri e Sapuri Fest, organizzata dalla Confederazione nazionale dell’artigianato: a partecipare il vicepresidente dell’Assemblea regionale Nuccio Di Paola, Giorgio Fontana di Eni-Plenitude, l'amministratore delegato Caec Sebastiano Caggia e Alessandro Colgiago di Harley & Dikkinson, che hanno toccato gli argomenti di più stretta attualità, dal fotovoltaico ai bonus per il momento incagliati e in attesa di risposte certe dal governo. Di Paola non manca di punzecchiare l’amministrazione regionale sul fotovoltaico, che per i 5 Stelle rappresenta uno dei passi fondamentali che la Sicilia deve continuare a compiere: «Il costo dell’energia aumenta ma gli stipendi rimangono sempre gli stessi - sottolinea - la Sicilia ha un piano, il Pears (Piano energetico ambientale della Regione Sicilia) che è stato determinato e su questo bisogna muoversi per abbattere la Co2 che emettiamo e i costi in bolletta. Un appello che facciamo al presidente Renato Schifani che qualche mese fa ha dichiarato di voler bloccare qualunque tipi di impianto fotovoltaico in Sicilia. Per le aziende - prosegue - è un investimento importante e lo potrebbero fare tutte le nostre professionalità: per anni siamo stati locomotrice per impianti eolici e fotovoltaici quindi abbiamo incamerato moltissima esperienza. Bisogna ripartire, così da muovere l’economia e dare lavoro». Il talk si è poi spostato sui bonus bloccati dal governo, manovra che sembra aver creato più di un problema alle imprese: «Vorremo - ha detto Alessandro Colgiago - che il governo capisse che c’è un tessuto imprenditoriale che si è mosso sotto questo aspetto e che ha fatto diventare moltissime delle strutture che prima erano di piccole dimensioni estremamente strutturate. Abbiamo studi che dimostrano come il gettito del Super Bonus sia stato un ottimo investimento anche per le casse dello Stato, però senza entrare nel merito bisogna trovare un punto di incontro sulla capacità del tessuto produttivo di generare qualità negli interventi fatti». «Noi avendo dietro Eni plenitude - ha sottolineato Caggia - non abbiamo subito grandi battute d’arresto, monetizzando i nostri crediti. Il governo deve capire che dietro ci son tantissime famiglie che attendono di aver completate le loro case».