Reddito di cittadinanza, protesta a Palermo: «Occorre ripristinarlo e dare opportunità di lavoro»
Ripristinare il reddito di cittadinanza e individuare soluzioni per la ricollocazione al lavoro. È quanto chiedono gli ex percettori che, dallo scorso 1 agosto, hanno visto l'interruzione del sussidio. Questa mattina, circa 50 persone hanno partecipato ad una manifestazione di protesta, indetta da Cub federazione del lavoro sociale e da Alba associazione lavoratori di base, sotto la sede dell'assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, in via Trinacria, a Palermo. In tutta Italia, dallo scorso 1 agosto, è entrata in vigore la legge nazionale d'interruzione del sostegno economico per alcune fasce di percettori, in attesa che da gennaio entri in vigore l'assegno di inclusione. Le sedi dei servizi sociali e i centri per l'impiego sono stati presi d'assalto e i Comuni si trovano in difficoltà a causa delle numerose richieste d'aiuto da parte degli ex percettori del reddito di cittadinanza che, adesso, chiedono un'assistenza sociale. In alcuni territori la tensione è cominciata a salire con i primi problemi di ordine pubblica: a Terrasini, nei giorni scorsi, un disoccupato di 62 anni, con precedenti per reati contro il patrimonio, e che sostiene di non poter lavorare per presunti problemi alla schiena, si è presentato due volte al Comune ed è entrato nel municipio con una bottiglia di plastica piena di benzina, con la quale ha cosparso parte della stanza del primo cittadino, minacciando di appiccare le fiamme, ma è stato subito bloccato. Un gruppo di manifestanti è stato ricevuto, nel corso della giornata, da funzionari dell'assessorato e dall'Albano che hanno cercato di rassicurare gli ex percettori, confermando che la situazione viene attentamente monitorata. Nelle scorse ore, l'assessore al lavoro aveva fatto sapere di "aver ricevuto molte telefonate" da parte dei sindaci e amministratori locali e di aver "sentito l’esigenza di organizzare un incontro con i rappresentanti dell’Anci, per ascoltare il loro punto di vista e vedere come il mio assessorato possa essere vicino ai problemi emergenziali delle comunità locali". Già ieri, la Albano, ha incontrato una delegazione dell'Anci Sicilia per discutere dell'emergenza che i Comuni siciliani stanno affrontando dopo l'interruzione dell'erogazione del reddito di cittadinanza. Un primo incontro, al quale ne seguirà un altro domani sempre in assessorato. Il presidente dell'Anci, Paolo Amenta, ha voluto precisare che "è urgente avviare una ricognizione dei fondi della Regione Siciliana, già programmati in ambito sociale e per le politiche attive del lavoro, per scongiurare il caos sociale e ulteriori difficoltà nella gestione degli uffici dei Servizi sociali e dei Centri per l'Impiego". "Inoltre - conclude Amenta - bisogna individuare delle misure di accompagnamento verso percorsi di formazione, lavoro e reddito di inclusione". A gennaio 2024 il Reddito di cittadinanza cesserà per tutti, anche per i nuclei con minori, disabili, anziani o persone inserite in programmi dei servizi sociali, per essere sostituito dall'assegno di inclusione.