Continuano i movimenti attorno alla reindustrializzazione dell’area industriale di Termini Imerese in mano a Blutec. Entro il 15 di settembre le aziende interessate dovranno presentare la domanda al bando predisposto dal ministero del Made in Italy, guidato da Adolfo Urso, per l’assegnazione dell’area. Nel frattempo sarà un’estate di lavoro per i tecnici e gli addetti ai lavori. A partire da Lars Carlstrom, l’imprenditore svedese alla guida di Italvolt che ha puntato sullo stabilimento di Termini per impiantare la sua gigafactory italiana. Sarà a Termini per un incontro con l’amministrazione e con gli stakeholders del territorio. Nel frattempo l’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo, ha visto i sindacati per un incontro richiesto dall’organizzazione dei lavoratori. «Non facciamo il tifo per una soluzione o un’altra, siamo al lavoro per portare a Termini un progetto serio di reindustrializzazione dell’area e che porti lavoro per il territorio», ha spiegato Tamajo.
Da Roma, prima di arrivare in Sicilia, l’imprenditore svedese spiega di essere «nella prima fase di raccolta fondi, abbiamo raccolto oltre 5 milioni, dobbiamo fare un upgrade del nostro piano industriale. Ci aspettiamo di raccogliere fino a 200 milioni in questa prima fase mentre per settembre contiamo di avere a disposizione 300 milioni».
Il programma di Italvolt è aprire nel 2025, impiegare 3.000 persone e produrre 36 gwh di capacità della batteria all’anno, sufficienti per 400 mila auto.
Un articolo di Antonio Giordano sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi
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