L’assemblea dei soci della Rap, la partecipata dal Comune di Palermo che gestisce il ciclo dei rifiuti, ha approvato il bilancio 2021, con un utile di 380.580 euro. Il socio unico era rappresentato dal vicesindaco Carolina Varchi, che ha esposto una situazione patrimoniale più solida con una sensibile riduzione dei debiti verso i fornitori (circa tre milioni); una altrettanto sensibile riduzione dei costi per servizi (circa sei milioni di euro). Il costo del personale della società rimane costante e si attesta attorno ai 77 milioni. «In un clima di grande serenità e in pieno regime di collaborazione, anche grazie al lavoro di coordinamento svolto dal mio ufficio controllo partecipate, - dice Varchi - oggi ho approvato un importante strumento che consentirà alla Rap di proseguire nel suo percorso di rilancio. Il bilancio 2021, fermo al palo da qualche mese, finalmente - continua la Varchi - viene sboccato tenendo conto degli esiti della transazione con la curatela, Ex Amia, stipulata nell’ottobre scorso che ha definito il passaggio dell’intero complesso immobiliare di Bellolampo alla Rap». Sempre questa mattina, in prosecuzione dell’incontro sindacale della settimana scorsa, la Rap ha fornito l’informativa ai sindacati sul piano industriale che va dal 2023 al 2026: il valore della produzione cresce dai 110 milioni del primo anno fino ai 120 milioni del 2026 e prevede investimenti per oltre 300 milioni di euro. «Dopo la condivisione del piano industriale con le organizzazioni sindacali - spiega il presidente della Rap Giuseppe Todaro - gli atti saranno trasmessi, dopo l’asseverazione da parte degli organi di controllo interni all’azienda, al socio unico e ai competenti uffici comunali, alla giunta e successivamente al Consiglio comunale. Dopo le prescritte autorizzazioni potremo finalmente avviare, in concreto, il rilancio di Rap in termini di forza lavoro e investimenti. Oggi la Rap è a una svolta epocale».