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Palermo, continua la protesta dei precari Covid: in 56 rischiano di dire addio al lavoro

«Al momento il decreto ci esclude. Chiediamo che i nostri contratti co.co.co. possano essere trasformati in determinati, così da poter maturare i 36 mesi». Non accennano a placarsi le proteste dei 56 operatori socio sanitari dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello rimasti fuori dalle proroghe disposte per il personale assunto durante l’emergenza Covid, oggi nuovamente riuniti in piazza Indipendenza sotto la sede della Presidenza della Regione insieme all’Usb (Unione sindacale di base), che sta sostenendo la protesta. Per mesi hanno visto prorogati i contratti a 30 giorni senza mai trovare una soluzione definitiva e stabile.

A questo, si è aggiunta la direttiva del 27 aprile, firmata dall’assessore alla Salute dopo l’intesa raggiunta lo scorso marzo con le organizzazioni sindacali, che ha concesso agli enti e alle aziende ospedaliere 30 giorni di tempo per "aggiornare i propri piani di fabbisogno e individuare i posti vacanti da destinare".

Tra questi, però, non rientrerebbero i contratti co.co.co: "Siamo rimasti tagliati fuori - dice Giovanna Lo Porto, tra gli oltre 50 operatori socio sanitari in protesta -, chiediamo che i nostri contratti vengano rivisti. Nei 3 anni di pandemia abbiamo lavorato senza soluzione di continuità nei reparti covid fino alla fine dell’emergenza, rispettando una rigida turnazione che prevedeva la nostra presenza 24 ore al giorno".

Una delegazione è stata poi ricevuta dal capo di gabinetto della Presidenza della Regione, Salvatore Sammartano, insieme a Walter Messina, commissario straordinario ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello. Sammartano ha indicato la via che si sta già percorrendo, ovvero della ricognizione e della verifica del fabbisogno delle aziende ospedaliere: "Tutto passerà da questa valutazione - hanno spiegato Giovanna Lo Porto e Paolo Di Gaetano, rappresentante dell’Usb -. Ringraziamo Salvatore Sammartano per averci ascoltato e dimostrato la sua attenzione alle nostre richieste, la nostra protesta non si fermerà".

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