L’Ars pubblica a sorpresa un nuovo bando per assumere a tempo indeterminato 21 coadiutori parlamentari. Un concorso aperto anche a chi non ha la laurea e per questo si prevedono migliaia di domande. È una chance inattesa, quella rappresentata da questo concorso che arriva al termine di una tornata di selezioni - bandite dall’allora presidente del Parlamento Gianfranco Micciché - che aveva già messo in palio decine di posti anche nelle categorie più elevate dell’amministrazione di Palazzo dei Normanni. Ora però il neo presidente Gaetano Galvagno ha pubblicato un nuovo bando perché «ci siamo accorti di avere ancora questi vuoti nella pianta organica. Si tratta di figure preziosissime per l’Ars. In particolare perché si tratta di stenografi e dattilografi che sono indispensabili per la redazione dei documenti». Figure che possono ambire a stipendi di peso: la fascia di ingresso si attesta sui 1.700 euro al mese per almeno 14 mensilità ma con gli scatti periodici si può arrivare velocemente a oltre 3.200. Il tetto massimo della categoria è fissato a 148 mila euro lordi all’anno. Il bando appena pubblicato assegna 30 giorni di tempo per presentare la domanda. E fissa i requisiti di partecipazione tenendo bassissima l’asticella: è sufficiente possedere il «diploma di scuola media superiore di secondo grado che consenta l’accesso ai corsi di laurea presso università italiane di durata quinquennale, conseguito con una votazione non inferiore a 48/60 o 80/100 ovvero titolo di studio dichiarato equipollente». Il concorso si articola in più passaggi: una prova tecnica di idoneità stenografica manuale, una prova tecnica di dattilografia, due prove scritte e infine prove orali e tecniche.