Palermo

Giovedì 01 Maggio 2025

Fermo lo scavo della galleria ferroviaria Cefalù: sull'azienda Toto pesa anche una vertenza nazionale

Il cantiere del raddoppio ferroviario (Foto Qualecefalù)

«Il ritardo nel pagamento degli stipendi dei dipendenti che lavorano al raddoppio ferroviario a Cefalù è al momento di 15 giorni, e non di due mesi ed è conseguenza di una temporanea tensione finanziaria della società, già in via di superamento». È quanto afferma la Toto Costruzioni Generali, l’azienda che sta realizzando l’opera, che ribadisce la ferma volontà di completarla. «La ripartenza dello scavo della galleria Cefalù - aggiunge - è infatti legata all’approvazione della perizia di variante da parte del committente per risolvere un problema progettuale. Oltre allo stallo di questo importante cantiere siciliano, incide certamente anche la perdurante irresolutezza conseguente all’azione di esproprio della concessione per le autostrade A24 e A25 del Gruppo Toto, attraverso Strada dei Parchi, ad opera del precedente governo. Con tale decisione, che il Tar del Lazio ha recentemente rinviato a una valutazione della Corte Costituzionale, la Toto che opera con diversi cantieri per conto della Strada dei Parchi ha subito una riduzione di attività oltre che un blocco parziale dei pagamenti per una cifra superiore ai 25 milioni di euro. Ad oggi la società Strada dei Parchi risulta essere creditrice nei confronti dello Stato di circa 2,4 miliardi di euro di cui quasi 500 mln per crediti relativi alle manutenzioni eseguite e non rimborsate oltre a crediti per tariffe dapprima accordate se successivamente arbitrariamente bloccate. A fronte di questo però l’Anas ha aggredito la società imponendole di entrare in una procedura di protezione al fine di tutelare i propri creditori». La nota della Toto arriva poco dopo quella dei sindacati degli edili, che hanno proclamato lo stato di agitazione al cantiere del raddoppio ferroviario Ogliastrillo-Castelbuono. Nei prossimi giorni indiranno una manifestazione. Oggi la convocazione all’Ispettorato del Lavoro sulla procedura di licenziamento avviata per 6 lavoratori si è conclusa con la firma negativa del verbale da parte dei sindacati. «Siamo veramente stanchi - dichiarano i segretari generali di Fillea Cgil Palermo, Filca Cisl Palermo Trapani e Feneal Uil Piero Ceraulo, Francesco Danese e Pasquale De Vardo – e fortemente preoccupati, il cantiere di fatto è fermo da novembre. Continuiamo a essere presi in giro dall’azienda. I lavoratori non vengono pagati, sono già in arretrato di due mensilità. Non consentiremo neanche un solo licenziamento. L’azienda valuti piuttosto possibili prepensionamenti, individuando le figure tra il personale più anziano».

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