Palermo piange la scomparsa del ristoratore Ippolito Ferreri, padre del Roney e dello Chamade
Il mondo della ristorazione palermitana a lutto per la scomparsa di Ippolito Ferreri. Imprenditore che ha trasformato la passione per la buona cucina in una professione, ha legato il suo nome e la sua fama a luoghi storici come il bar Roney di via Libertà e lo Chamade a Mondello. Aveva 84 anni. Tra i primi ad annunciarne la morte su Facebook è Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo: «Non si può pensare alla ristorazione a Palermo degli ultimi decenni senza fare riferimento ai tanti locali creati da Ippolito, di grande “charme” esattamente come il nome di uno dei suoi locali di successo. Non erano solo i piatti speciali, fantasiosi, al top e di alta qualità, creati da Ippolito a catalizzare la clientela, o la cantina di importante selezione di vini, ma quel mix di atmosfera elegante, di cura del dettaglio, di alto design, di gusto ineguagliabile, di accoglienza speciale e bon ton direttamente da Ippolito che sapeva ricevere ogni singolo cliente da perfetto “padrone di casa”, signorile, raffinato, un puro “esteta”. Curava personalmente e con attenzione ogni cliente e ogni piatto». Ippolito Ferreri ha fatto la storia della ristorazione a Palermo, trasmettendo negli anni la sua passione anche ai figli Germana e Christian. Come la stessa Di Dio sottolinea «non si può raccontare Palermo dagli anni ‘80 in poi senza ricordare le colazioni e le cene da Chamade, Chamade mare, il bar Roney, Charme… I suoi locali sono stati punto di ritrovo non solo per trascorrere una piacevole serata ma per incontrarsi. Ippolito rimarrà per sempre icona della ristorazione di alto livello, con il tuo tratto signorile ed elegante sarà ricordato come uno dei ristoratori che ha portato in alto il buon “gusto” della ristorazione Made in Italy. Rimane il fatto che alla sua famiglia ha trasmesso una grande eredità, il suo immenso amore per la ristorazione». Sui social in tanti ne piangono la scomparsa e lo ricordano come un imprenditore capace e competente, «signore dell’accoglienza, del gusto e della cura dei dettagli». Lo ricorda anche Pippo Anastasio, come lui imprenditore del mondo della ristorazione: «La città deve molto a te. Per un attimo l'ho immaginata priva delle tue creature Roney, Chamade, Chamade mare, Charme. Hai anche con passione curato le pagine del Giornale di Sicilia con le schede della cucina siciliana. La tua eleganza e stile hanno confortato questa città anche nei momenti più bui e drammatici. Hai saputo accogliere ed essere ospite come nessun altro. Ho sempre avuto grande stima e rispetto per il tuo coraggio e la tua straordinaria voglia di vita». In una nota esprime il suo cordoglio anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla: «Lungimirante imprenditore della ristorazione, Ippolito Ferreri lascia a tutti i palermitani il ricordo di un uomo appassionato, capace di proporre sempre, nei suoi numerosi ristoranti, innovazione e qualità del made in Italy. In questo momento di dolore, ai suoi familiari esprimo forte vicinanza».