Il settore del turismo è nuovamente in ginocchio dopo la boccata d’aria estiva. La diffusione dei contagi delle ultime settimane si è abbattuta come una scure sul mondo dei viaggi. «Gli alberghi e l’intero sistema ricettivo, sono stati immediatamente travolti da un’ondata di cancellazioni ma la cosa più preoccupante è stata, e continua ad essere, la stagnazione delle nuove prenotazioni», afferma il presidente di Federalberghi Palermo, Nicola Farruggio: «E' uno scenario allarmante che impotenti siamo costretti nuovamente a subire». Le misure restrittive imposte dal governo fanno senza alcun dubbio da deterrente al turismo straniero e la situazione crescente dei contagi in Italia ha di fatto bloccato anche il movimento nazionale. Soprattutto le città d’arte sono quelle che maggiormente hanno risentito immediatamente il colpo e questo già prima delle festività.
Omicron ha fatto calare le prenotazioni
«A partire dalle prime notizie della diffusione della variante Omicron infatti - aggiunge Farruggio - il termometro delle prenotazioni ha cominciato una discesa che certamente non prevedevamo. Per di più numerose compagnie hanno soppresso varie tratte, cosa che per la Sicilia diventa di importanza vitale. E’ chiaro che ormai si può parlare di sola sopravvivenza per un settore che ha già subito tanto e sta continuando a subire più di altri». Molti alberghi hanno dovuto richiudere per mancanza di prenotazioni e senza nessuna protezione lavorativa, il processo dei licenziamenti in diverse strutture da gennaio è inevitabilmente partito. «In uno scenario preoccupante attendiamo urgentemente quelle misure di sostegno realmente adeguate - continua Farruggio - per poter affrontare una situazione che pensavamo di esserci lasciata alle spalle. Le elemosine che il settore ricettivo ha ricevuto fino adesso non sono più accettabili».
Con i mercati fermi diventa difficile resistere
Con il mercato extraeuropeo praticamente mai partito e quello europeo nuovamente bloccato, diventa difficile immaginare di poter resistere ancora per molto. Gli indebitamenti ai quali gli imprenditori alberghieri hanno dovuto fare ricorso dall’inizio della pandemia a oggi sono diventati sempre più onerosi ed è impensabile che l’appesantimento economico non faccia risentire i suoi effetti prima o dopo. Conclude Farruggio: «Il nostro appello va al governo nazionale quanto a quello Regionale perchè si intervenga con misure specifiche che non permettano le chiusure delle nostre attività, così come la carneficina dei nostri lavoratori».