Un modello di sviluppo industriale per Palermo, per potenziare il lavoro e lo sviluppo sostenibile. Ma anche il rafforzamento delle camere del lavoro, delle leghe del territorio, l’ascolto ampio delle istanze delle categorie, il coinvolgimento dei giovani, per affrontare le nuove sfide del mondo del lavoro che cambia e per garantire il diritto dei lavoratori a un lavoro stabile e di qualità.
È in corso di svolgimento l’assemblea organizzativa 2021 della Cgil Palermo all’Astoria Palace Hotel, con il coinvolgimento di 111 rappresentanti dei lavoratori di tutti i posti di lavoro. Un percorso di partecipazione democratica, un’occasione di cambiamento che ha lo scopo di rafforzare e adeguare l’attività sindacale con tutti i nuovi strumenti necessari, dal sindacato di strada al sindacato digitale, per seguire le trasformazioni del mondo del lavoro e dare risposte politiche e sul tema dei servizi. Nel pomeriggio prosegue il dibattito. A seguire l’intervento del segretario generale Cgil Sicilia Alfio Mannino,le conclusioni del segretario nazionale Giuseppe Massafra, il voto al documento nazionale.
Contrattazione, rappresentanza, inclusione.Diritto alla salute. Unire il mondo del lavoro, e aprire la strada allo sviluppo e alla crescita di Palermo, alcuni degli argomenti affrontati, a partire dalla condanna dell’aggressione fascista subita dal sindacato. “Abbiamo bisogno di costruire uno sviluppo fondato sulla giustizia sociale, sul lavoro produttivo e di qualità. Per questo servono competenza ed efficienza nella politica, come nelle istituzioni, nel sindacato e anche nelle imprese- ha detto il segretario generale Cgil Palermo, Mario Ridulfo, aprendo i lavori dell’assemblea organizzativa ‘Cgil 2030: il lavoro crea il futuro‘, riferendosi anche all’occasione di crescita rappresentata dai fondi del Pnrr in arrivo al Sud e nell’Isola - Per fare bene serve che le imprese rispettino il lavoro, i diritti dei lavoratori, garantiscano la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Soprattutto adesso, con le opportunità che la fase storica ci consegna, il pericolo che intravediamo è il rischio della scorciatoia, la tentazione cioè di sostituire su vecchi progetti, le vecchie risorse con le nuove del Pnrr. Purtroppo, il punto di partenza è che siamo in presenza di una desertificazione produttiva, di un ridimensionamento del già fragile sistema imprenditoriale frammentato, polverizzato”. “Per tornare a crescere - ha aggiunto Ridulfo - la nostra provincia deve potere attrarre investimenti.Per questo bisogna garantire, come nel resto del Paese, una Recovery della legalità, cioè diritti, sicurezza e occasioni di sviluppo, questa è la vera innovazione di sistema se vogliamo cambiare le condizioni dei palermitani. Le risorse europee del Pnrr, proprio come la vaccinazione sanitaria di massa, sono l’occasione, forse irripetibile, per uscire dalla crisi”.
Nelll’ambito di un percorso di mobilitazione regionale lanciata dalla Cgil Sicilia, “Il lavoro in piazza per cambiare la Sicilia”, la Cgil Palermo darà vita ad una mobilitazioneh dal basso, che affronti il tema dello sviluppo industriale necessario per la provincia palermitana”. “Un progetto industriale per Palermo in tutti i campi, a cominciare da quello manifatturiero, dell’agroindustria, del terziario avanzato e dei servizi, della cultura e della conoscenza, del turismo e della accoglienza - ha spiegato Ridulfo - Progettare il lavoro e lo sviluppo per una città produttiva, una proposta e una mobilitazione delle idee e delle persone da consegnare a chi si candida a governare il futuro di questa città”.
Riorganizzare i territori. “Il territorio e i luoghi di lavoro sono sempre più strategici per il sindacato – spiega il segretario d'organizzazione Cgil Palermo Francesco Piastra - perché sempre più siamo chiamati a contrattare processi di inclusione sociale, a incidere sulle politiche ambientali, a contrattare con gli enti locali che gestiranno parte degli investimenti previsti anche col Pnrr. La Camera del Lavoro di Palermo e le sue articolazioni territoriali, le 12 camere del lavoro zonali e le circa cinquanta leghe Spi e Flai, devono diventare sempre più luogo di aggregazione dei lavoratori e dei cittadini per elaborare proposte vertenziali e incidere sulla qualità dei servizi pubblici, sul welfare sociale e sulla qualità degli investimenti, rafforzando le risorse economiche e le competenze sindacali in un territorio dove il lavoro è frammentato e il tessuto industriale ha subito in questi anni una forte contrazione”.
È in corso di svolgimento l’assemblea organizzativa 2021 della Cgil Palermo all’Astoria Palace Hotel, con il coinvolgimento di 111 rappresentanti dei lavoratori di tutti i posti di lavoro. Un percorso di partecipazione democratica, un’occasione di cambiamento che ha lo scopo di rafforzare e adeguare l’attività sindacale con tutti i nuovi strumenti necessari, dal sindacato di strada al sindacato digitale, per seguire le trasformazioni del mondo del lavoro e dare risposte politiche e sul tema dei servizi. Nel pomeriggio prosegue il dibattito. A seguire l’intervento del segretario generale Cgil Sicilia Alfio Mannino,le conclusioni del segretario nazionale Giuseppe Massafra, il voto al documento nazionale.
Contrattazione, rappresentanza, inclusione.Diritto alla salute. Unire il mondo del lavoro, e aprire la strada allo sviluppo e alla crescita di Palermo, alcuni degli argomenti affrontati, a partire dalla condanna dell’aggressione fascista subita dal sindacato. “Abbiamo bisogno di costruire uno sviluppo fondato sulla giustizia sociale, sul lavoro produttivo e di qualità. Per questo servono competenza ed efficienza nella politica, come nelle istituzioni, nel sindacato e anche nelle imprese- ha detto il segretario generale Cgil Palermo, Mario Ridulfo, aprendo i lavori dell’assemblea organizzativa ‘Cgil 2030: il lavoro crea il futuro‘, riferendosi anche all’occasione di crescita rappresentata dai fondi del Pnrr in arrivo al Sud e nell’Isola - Per fare bene serve che le imprese rispettino il lavoro, i diritti dei lavoratori, garantiscano la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Soprattutto adesso, con le opportunità che la fase storica ci consegna, il pericolo che intravediamo è il rischio della scorciatoia, la tentazione cioè di sostituire su vecchi progetti, le vecchie risorse con le nuove del Pnrr. Purtroppo, il punto di partenza è che siamo in presenza di una desertificazione produttiva, di un ridimensionamento del già fragile sistema imprenditoriale frammentato, polverizzato”. “Per tornare a crescere - ha aggiunto Ridulfo - la nostra provincia deve potere attrarre investimenti.Per questo bisogna garantire, come nel resto del Paese, una Recovery della legalità, cioè diritti, sicurezza e occasioni di sviluppo, questa è la vera innovazione di sistema se vogliamo cambiare le condizioni dei palermitani. Le risorse europee del Pnrr, proprio come la vaccinazione sanitaria di massa, sono l’occasione, forse irripetibile, per uscire dalla crisi”.
Nelll’ambito di un percorso di mobilitazione regionale lanciata dalla Cgil Sicilia, “Il lavoro in piazza per cambiare la Sicilia”, la Cgil Palermo darà vita ad una mobilitazioneh dal basso, che affronti il tema dello sviluppo industriale necessario per la provincia palermitana”. “Un progetto industriale per Palermo in tutti i campi, a cominciare da quello manifatturiero, dell’agroindustria, del terziario avanzato e dei servizi, della cultura e della conoscenza, del turismo e della accoglienza - ha spiegato Ridulfo - Progettare il lavoro e lo sviluppo per una città produttiva, una proposta e una mobilitazione delle idee e delle persone da consegnare a chi si candida a governare il futuro di questa città”.
Riorganizzare i territori. “Il territorio e i luoghi di lavoro sono sempre più strategici per il sindacato – spiega il segretario d'organizzazione Cgil Palermo Francesco Piastra - perché sempre più siamo chiamati a contrattare processi di inclusione sociale, a incidere sulle politiche ambientali, a contrattare con gli enti locali che gestiranno parte degli investimenti previsti anche col Pnrr. La Camera del Lavoro di Palermo e le sue articolazioni territoriali, le 12 camere del lavoro zonali e le circa cinquanta leghe Spi e Flai, devono diventare sempre più luogo di aggregazione dei lavoratori e dei cittadini per elaborare proposte vertenziali e incidere sulla qualità dei servizi pubblici, sul welfare sociale e sulla qualità degli investimenti, rafforzando le risorse economiche e le competenze sindacali in un territorio dove il lavoro è frammentato e il tessuto industriale ha subito in questi anni una forte contrazione”.
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