Seicentomila euro di fondi europei per riqualificare spazi ed edifici pubblici nei borghi rurali di venti comuni della provincia di Palermo. L'iniziativa è del GAL-Gruppo di azione locale Terre Normanne, che ha pubblicato un bando nell'ambito della sottomisura 19.2 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Siciliana. A beneficiare del sostegno economico potranno essere i Comuni e gli altri enti pubblici ricadenti nei territori di Altofonte, Belmonte Mezzagno, Campofiorito, Carini, Cefalà Diana, Camporeale, Giardinello, Godrano, Monreale. E ancora, Piana degli Albanesi, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Santa Cristina Gela, Corleone, Marineo, Montelepre, Roccamena, Torretta, Isola delle Femmine e Capaci. "Gli interventi finanziabili - spiega Giuseppe Sciarabba, direttore amministrativo del Gal - dovranno riguardare il recupero di facciate, tetti e ambienti interni di fabbricati destinati all'esposizione di prodotti locali e reperti della civiltà contadina e del paesaggio agrario, alla presentazione del territorio, alla proposizione di procedimenti tradizionali di lavorazione dei prodotti agricoli e artigianali. Gli interventi potranno riguardare anche il recupero di manufatti e strutture ad uso collettivo come lavatoi, forni e cortili, oltre alla realizzazione di materiale informativo e per lo sviluppo della comunicazione on line del progetto". L'importo massimo di investimento ammissibile per singolo progetto ammonta a 200 mila euro. Per presentare le domande di sostegno c'è tempo fino al 12 aprile, salvo proroghe. "I fondi europei per i comuni siciliani costituiscono una via quasi obbligata per realizzare progetti innovativi non realizzabili con forme di finanziamento ordinarie - precisa Sciarabba - senza contare che rappresentano un volano produttivo determinante per la ripresa economica dopo la paralisi causata dalla pandemia. Ci sono milioni e milioni di euro a disposizione, ma attenzione: vanno usati adeguati strumenti di progettazione per intercettarli e trasferirli concretamente in ogni angolo dell'Isola. Per farlo - conclude Sciarabba - è necessario ascoltare i territori per comprenderne i bisogni, confrontarsi sui problemi per trovare le soluzioni, quindi tradurre le soluzioni in programmi".