Cgil Palermo e Fp Cgil Palermo a sostegno dei giudici onorari del Tribunale di Palermo in sciopero della fame. La protesta è stata aperta da due togate, per segnalare una condizione sociale e lavorativa ritenuta inaccettabile "sotto ogni profilo".
"Un nero di Stato: è questa condizione di questi lavoratori. La loro rivendicazione, di essere considerati lavoratrici e lavoratori subordinati, con tutti i diritti e doveri che da tale inquadramento derivano, è sacrosanta - dice il sindacato - lavorano da decenni svolgendo una funzione giurisdizionale analoga a quella dei giudici togati ma hanno una condizione contrattuale di assoluto precariato. Senza alcuna contribuzione, senza diritto a ferie, malattia e quant'altro qualifichi un qualsiasi rapporto di lavoro. In caso di malattia o di isolamento fiduciario, dovuto ai tanti casi di Covid riscontrati anche tra i i giudici onorari, non hanno diritto ad alcun indennizzo dovuto alla loro assenza involontaria".
Alla mobilitazione, in corso dal 2 dicembre, si sono aggiunti tutti i 90 tra giudici e procuratori onorari di Palermo che sciopereranno a oltranza. E alla protesta si sono uniti anche i giudici onorari di Milano, Trento, Bolzano e Velletri. Segno che il malcontento "è molto forte e sull'esempio di Palermo la mobilitazione si sta espandendo. A imporre la stabilizzazione è la Corte di giustizia europea che, nella sentenza del 16 luglio scorso, ha dichiarato che i giudici onorari sono giudici europei e hanno diritto a essere inquadrati come lavoratori subordinati".
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