"La decisione della Rinascente di avviare le procedure di chiusura dell’attuale punto vendita di via Roma a Palermo rappresenta il più forte grido di dolore per il settore del commercio palermitano che vive una crisi senza precedenti". Lo dice Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo. "Palermo - aggiunge - non può permettersi di perdere un così autorevole baluardo, da dieci anni polo d’attrazione per il commercio della zona e punto di riferimento per tutta l’area di via Roma che, anno dopo anno, sta subendo un processo involutivo causato anche dalla impossibilità, prevista dai regolamenti comunali, di aprire nuovi punti commerciali di dimensioni superiori a 200 metri quadrati: norma che peraltro Confcommercio Palermo chiede da anni di modificare".
Se andrà via la Rinascente - che chiede una rimodulazione del canone del grande immobile di via Roma a un valore adeguato ai prezzi di mercato di Palermo - si ritengono inevitabili i contraccolpi anche per le altre aziende commerciali che ancora resistono in quella via, con una ulteriore perdita di molti posti di lavoro di altre attività commerciali. I dati elaborati nei giorni scorsi dal Centro studi nazionale di Confcommercio fotografano concretamente la drammatica realtà. In Sicilia, causa Covid, i consumi precipitano dell’8,2% (pari a 5,5 miliardi di euro), perdita che si somma alla riduzione di 12 punti percentuali di spesa in termini reali negli ultimi dodici anni.
"Con il crollo del turismo, e in particolare di quello internazionale - conclude la presidente di Confcommercio Palermo - e in un clima di incertezza e sfiducia sul futuro non possiamo credere che non si arrivi a una definizione di buon senso tra le parti per il nuovo canone di locazione, tanto più in presenza di un brand di qualità, di richiamo internazionale, che ha dato lustro alla città e che nella città di Palermo ha anche investito soldi e valorizzato oltre che l’immobile anche la via Roma e l’area limitrofa".
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