La vendemmia 2020 in Sicilia non dà i risultati sperati. Perdite consistenti si registrano soprattutto nella parte meridionale del Trapanese, dove le condizioni meteo hanno portato a un anticipo della raccolta di 10-15 giorni, e nel Palermitano.
Calo di produzione nelle zone di Marsala, Mazara, Campobello, Salaparuta e Poggioreale di circa il 60%. Nei mesi invernali sono mancate infatti le piogge e il caldo torrido ha danneggiato le coltivazioni sia a luglio che ad agosto.
Il caldo è stato preceduto, tra giugno e luglio, anche da un massiccio attacco di peronospera, che ha ulteriormente abbassato le rese. Tra i vitigni più colpiti da questa concatenazione di eventi sfavorevoli Nero d’Avola, Syrah e Merlot, meglio è andata al Grillo e al Catarratto.
Risultati migliori invece tra Alcamo, Castellammare del Golfo e Calatafimi, dove l’esposizione ai venti ha mantenuto un clima più favorevole alla crescita dei grappoli. In questa zona si registra un calo medio del 10% rispetto al raccolto del 2018. Nelle terre confinanti della provincia palermitana, come Partinico e San Giuseppe Jato, le rese sono calate del 30% mediamente.
“Ci aspettavamo una annata diversa, più produttiva, visto che la vendemmia del 2019 aveva già dato risultati non buoni”, spiega Antonino Cossentino, presidente della Cia Sicilia Occidentale. “Anche in Veneto – aggiunge Cossentino – la produzione è stata fortemente condizionata, soprattutto dalle recenti piogge e grandinate. A questo punto, il calo di produzione generalizzato non solo nella nostra regione, dovrebbe favorire la lievitazione dei prezzi, ancora troppo bassi per consentire ai produttori di ricavare un profitto oltre la copertura per i costi di produzione.
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