Dice di non aver ricevuto risposta a tutte le istanze presentate, dunque ha deciso di chiedere un risarcimento di 250mila euro. Il ristoratore palermitano Gigi Mangia spiega le ragioni della sua decisione: "Di fronte all'assoluto disinteresse di un'amministrazione comunale che nuota come un calamaro gigante che ha perso la voglia di mare e ha il solo obiettivo di spiaggiarsi sull'arenile, ho dovuto ricorrere, mio malgrado, alla giustizia amministrativa. Un momento triste per me, palermitano che non vuole nuocere alla propria città e ai propri concittadini. Ho sperato fino all'ultimo istante di non dover ricorrere a una simile decisione. Ma ho dovuto tutelare anche gli interessi dei miei collaboratori, dei miei fornitori e della mia azienda, chiedendo un risarcimento per 250.000 euro".
Gigi Mangia, infatti, aveva chiesto formalmente all'amministrazione comunale, di potere usufruire dello spazio esterno antistante al suo locale, in via Principe di Belmonte (area della città pedonalizzata da anni) per poter utilizzare delle disposizioni post Covid che prevedono la possibilità di ampliare i posti a sedere dei locali.
"Ho deciso di dare mandato a un amministrativista, l'avvocato Giuseppe Ribaudo, perché si arrivasse alla giusta e corretta soluzione riguardante la concessione da me richiesta. Le istanze presentate sono state diverse fino a dare il termine perentorio del 28 giugno come ultimo per ricevere una risposta. Ma stante la totale assenza di risposta, Gigi Mangia si è visto costretto a chiedere un risarcimento di 250mila euro per manifesta omissione e violazione dei principi di diligenza dell'azione amministrativa.
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