«Al mercato ortofrutticolo di Palermo oggi abbiamo toccato il fondo con i concessionari costretti a gettare via tonnellate di merce e danni economici incalcolabili per imprese che si fondano solo sul lavoro quotidiano». La denuncia arriva dal Alberto Argano, presidente dei commissionari e grossisti. «La crisi da coronavirus si è manifestata tutta nel comportamento di chi fruisce del mercato quotidianamente. Infatti, siamo stati abbandonati per le eccessive procedure burocratiche che il Comune ha attivato per far fronte all’emergenza sanitaria che hanno definitivamente allontanato i nostri clienti, che si sono spostati su mercati limitrofi - spiega Argano, che punta anche il dito sul sistema di prenotazioni in piattaforma Sispi che «ha stancato il fruitore abituale del mercato ortofrutticolo di Palermo. Vanno tutti dove non ci sono controlli serrati né pressioni di alcun tipo e noi restiamo senza lavoro. Siamo in ginocchio, questo è il risultato: il totale flop economico-commerciale con tonnellate di frutta e verdura gettate nella spazzatura e il contro lo paghiamo sempre noi». A questo si aggiunge la questione dell’abusivismo commerciale. Argano su questo punto ha le sue certezze: «Non ha prodotto alcun risultato - dice - anzi è tutto peggiorato perché come una volta ha detto il sindaco Orlando il processo di conversione culturale è lungo e laborioso e spesso dura decenni ed il metodo adottato dall’amministrazione comunale, a nostro avviso, non è quello corretto. Il processo di educazione civica va fatto sull'intero territorio cittadino e non soltanto lungo la via Montepellegrino, la legalità non si ottiene con la repressione ma con la convinzione che ciò che si deve fare è cosa buona e giusta a tutela di tutti», conclude Argano.