Il 2020 sarà l’anno del 5G, la nuova rete di connessione mobile che permetterà di fare un salto di qualità nella connettività, con miliardi di oggetti collegati in contemporanea in tutto il mondo che potranno dialogare più efficacemente tra loro.
Velocità, connessione in mobilità (ad esempio su auto, aerei e treni) e comunicazioni istantanee sono le caratteristiche di questa nuova tecnologia che si propone come una rivoluzione di paradigma. Si potranno realizzare pienamente servizi come e-health per il monitoraggio dello stato di salute delle persone e concretizzare l’Internet of thing (oggetti connessi e intelligenti) e la smart mobility.
Tutto questo rappresenta una grande opportunità da cogliere per l’economia siciliana perché i prodotti dell’eccellenza enogastronomica, così come l’arte, l’artigianato e le risorse naturali come energia e acqua potranno usufruire di nuove sinergie e creare nuova ricchezza.
Di questo si è parlato nel corso del “Il Caffè delle 9” appuntamento a porte chiuse ospitato dall’Università LUMSA e organizzato da RMStudio di Raffaele Mazzeo.
Presenti all’iniziativa, che si svolge periodicamente in Sicilia, oltre all’organizzatore Raffaele Mazzeo e ai padroni di casa Giovanni Battista Dagnino (presidente del Corso di Laurea Magistrale in Economia e Management della LUMSA) e Gabriele Carapezza Figlia (direttore del dipartimento di Giurisprudenza della LUMSA) esponenti del settore, delle istituzioni, delle banche e delle imprese. Tra gli interventi anche quello dell’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao che ha delineato gli scenari siciliani legati al 5G e alle altre opportunità che possono arrivare sull’Isola grazie alle tecnologie digitali.
Raffaele Mazzeo ha sottolineato come il 5G non sia soltanto “una rete di trasmissione ma una piattaforma di gestione che connetterà oggetti e persone: questo cambierà il modo di lavorare di pubblica amministrazione e imprese. Soprattutto in Sicilia rappresenta una grande opportunità di inclusione economica per le aree interne e per le isole minori”.
Per Gabriele Carapezza Figlia “l’università può svolgere un ruolo fondamentale di hub per mettere a sistema i migliori attori del contesto territoriale e proiettarli verso l’innovazione. Le potenzialità del 5G potranno permettere di bypassare il gap infrastrutturale che affligge la Sicilia e l’Università può svolgere il ruolo di trait d’union tra imprese, istituzioni e professionisti per affrontare queste nuove sfide”.
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