“Chiediamo doverose garanzie e impegni rispetto alla comunicazione del crono-programma dei lavori e alle modalità di svolgimento dei cantieri cittadini per dare alle aziende l’opportunità di programmare la loro attività, limitando il più possibile i rischi d’impresa considerato l’impatto dirompente che questi lavori hanno avuto e avranno sulle aziende situate in prossimità e in corrispondenza dei cantieri”. Si chiude così una lettera, inviata al sindaco di Palermo Leoluca Orlando e per conoscenza al prefetto di Palermo Antonella De Miro, dalla presidente di Confcommercio Palermo Patrizia Di Dio: nella lettera si preannuncia la tempestiva convocazione di un’assemblea alla quale si invitano il sindaco, l’amministrazione comunale e tutti i soggetti competenti per illustrare in modo dettagliato lo stato dell’arte e le prospettive future, “nell’ottica di una rinnovata collaborazione”. La lettera prende spunto dai nuovi lavori, dei quali si è avuta notizia solo dalla stampa, che prenderanno il via il primo ottobre a ridosso della centralissima Piazza Ruggiero Settimo. “Aree ulteriori - scrive Patrizia Di Dio - che si sommano a quelle già da troppi anni interessate da lavori in corso, talmente in ritardo rispetto ai tempi di consegna da essere ormai ribattezzate “fine lavori mai”. Neanche adesso, in realtà, sappiamo quando potranno essere restituite alla pubblica fruizione, nonostante le nostre numerose formali richieste di informazioni. Abbiamo sperato, finora invano, in un coinvolgimento delle associazioni di categoria che permettesse di tenere conto dei legittimi interessi dei nostri associati e di tutto il tessuto imprenditoriale cittadino”. Confcommercio Palermo ritiene dunque fondamentale la comunicazione e la programmazione per consentire adeguate misure indispensabili alla sopravvivenza aziendale quali, ad esempio, eventuali chiusure temporanee, riduzioni di ordini di merce, o l’eventuale riduzione del personale dipendente causato da una drastica contrazione delle vendite. “Decine e decine di aziende palesemente danneggiate dai lavori, sono state già costrette a chiudere - è la drammatica denuncia di Confcommercio - e altrettante stanno cercando di resistere, sebbene in assenza di comunicazioni preventive e di un minimo di concertazione. Questa assenza di dialogo la riteniamo irrispettosa verso il cuore pulsante dell’economia cittadina, ovvero quelle aziende, spesso a conduzione familiare, che tutt’a un tratto si ritrovano abbandonate al loro destino”.