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Lavoro, la crisi di Almaviva: 1600 esuberi a Palermo

Mobilitazione dei lavoratori Almaviva a Palermo contro i tagli agli stipendi e la concreta prospettiva dei licenziamento. Tutti in piazza giovedì alle 9.30, davanti alla prefettura, in concomitanza con il tavolo al Mise. L’azienda, nella sede di Sicindustria, ha comunicato ai sindacati i dati economici del primo semestre relativi alla sede di Palermo, che evidenziano una perdita di 5,7 milioni di euro che depurati da alcuni costi gestionali, producono comunque delle risultanze negative, con un incremento degli esuberi di ulteriori 300 risorse che porta a un totale di 1600 unità su circa 2.800 addetti.

Inoltre, Almaviva ha informato che, tranne alcuni aumenti temporanei che riguarderanno esclusivamente i mesi di luglio e agosto, i committenti non hanno proposto nessun incremento dei volumi utili a consolidare l’occupazione sul sito palermitano, anzi in prospettiva hanno annunciato un ulteriore calo dei volumi da settembre in poi.

Pertanto l’azienda ha confermato l’apertura della procedura di mobilità nella prima decade di settembre.

Obiettivi della mobilitazione, spiegano i sindacati, è sollecitare il governo nazionale a intervenire sulla Vertenza Almaviva Palermo, contro il calo di volumi di traffico delocalizzato all’estero, con percentuali che superano il 60%, «e nessuna trasparenza sui contratti commerciali con i maggiori committenti, Wind e Tim, per il rispetto delle tariffe minime stabilite dalla legge», contro «la destrutturazione di ammortizzatori sociali di un settore in crisi»; la costituzione di un fondo di settore e l’attivazione di un tavolo istituzionale con il presidente della Regione e il sindaco di Palermo, per definire soluzioni in grado di scongiurare i licenziamenti.

(AGI)

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