Il fondo Algebris Npl II del finanziere Davide Serra annuncia l’avvio nel prossimo mese di febbraio della riqualificazione dell’edificio che ospita il Grand Hotel et Des Palmes, uno degli alberghi storici di Palermo. Contestualmente la proprietà annuncia "la chiusura dell’hotel e la cessazione dei rapporti di lavoro in essere". Preoccupazione tra i dipendenti, una trentina in tutto, perché sono ancora in corso con i sindacati le procedure per gli eventuali riassorbimenti. L’operazione fa seguito al recente perfezionamento dell’acquisto della struttura da Acqua Marcia Turismo Srl in liquidazione e Amt Real Estate Spa, entrambe in concordato preventivo. "Il progetto di riqualificazione - si legge in un comunicato diffuso da Algebris - ha l’obbiettivo di conferire nuovo vigore alle ricchezze del patrimonio architettonico dell’hotel, nel rispetto della normativa e degli obblighi imposti dalla Sovraintendenza, attraverso il restauro degli elementi con carattere storico e di pregio, nonché puntuali interventi di adeguamento normativo. Il progetto punta alla trasformazione del Grand Hotel et Des Palmes in un albergo a cinque stelle di lusso con ristoranti e un’area relax che possano costituire interesse e attrattiva sia per la ricettività alberghiera del complesso sia per la città di Palermo". "La realizzazione del progetto - conclude la nota - creerà nuove opportunità di lavoro e restituirà alla città di Palermo uno dei gioielli del suo patrimonio architettonico". “Anche se la notizia della ristrutturazione dell’hotel era prevedibile ed era stata già preannunciata al tavolo sindacale, bisognerà trovare soluzioni per garantire sia i dipendenti diretti sia i lavoratori che operano in appalto impegnati nei servizi di housekeeping e manutenzione”. Lo afferma Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia, commentando la notizia che il fondo Algebris Npl II del finanziere Davide Serra ha avviato nel prossimo mese di febbraio la riqualificazione dell’edificio che ospita il Grand Hotel et Des Palmes. “È giusto pensare ad un ripristino della struttura attraverso un lavoro di restauro e di adeguamento alle norme – dice Flauto - recuperando l'antica bellezza e il fascino della struttura originaria, ma ciò deve tenere conto anche dei diritti di chi ha contribuito in questi lunghi anni al mantenimento del posizionamento sul mercato turistico, anche accettando i sacrifici che i lavoratori hanno dovuto fare con l'accordo Acqua Marcia in concordato per poter garantire il mantenimento dell'attività”.