Monta la protesta contro la decisione del governo nazionale di impugnare la legge approvata dall’Ars sulla stabilizzazione dei 2.800 lavoratori ex Pip.
Molti di loro, a Palermo, da questa mattina hanno deciso di fare una sorta di sciopero bianco a macchia di leopardo, causando disagi e disservizi negli enti in cui lavorano.
“Non c’è stato il tempo di chiedere alla Digos l’autorizzazione di un sit-in – spiega il segretario generale Fisascat Cisl Sicilia, Mimma Calabrò -. Alle 15 si riunirà la seduta l’aula all’Ars per discutere le norme della Finanziaria stralciate dal governo nazionale. Alcuni Pip andranno sotto Palazzo dei Normanni ma non in assetto di protesta”.
“Sono 18 anni che viviamo in condizioni di precariato - spiegano i lavoratori –. Siamo stanchi. Molti di noi lavorano all’interno di strutture ospedaliere importanti come il Civico e il nostro contributo per la gestione dell’azienda è fondamentale”.
Secondo la norma che era stata votata dall’Ars i 2.800 ex Pip sarebbero dovuti essere assunti a tempo indeterminato presso la Resais, la società partecipata della Regione Siciliana che eroga un ampio ventaglio di servizi ai vari rami dell’amministrazione. Ma secondo quanto stabilito dalla Costituzione e dalle normative statali non può avvenire senza passare da un concorso pubblico. In realtà gli ex Pip percepiscono un sussidio.
Calabrò adesso chiede che il governo regionale e quello nazionale trovino una soluzione condivisa per gli ex Pip: “Il ministro Di Maio, con il ‘decreto dignità’, ha annunciato di volere arginare il fenomeno del precariato. È opportuno, a questo punto, che sia messo a conoscenza dell'esistenza in Sicilia di un bacino di circa 2.800 di lavoratori, gli ex Pip Emergenza Palermo, che si possono definire, senza alcun timore di smentita, eternamente precari – continua Calabrò -. Ecco perché abbiamo deciso di scrivere al Ministro, certi che il nostro invito a valutare la posizione degli Ex Pip non possa non trovare un suo accoglimento visto che ha mostrato grande attenzione verso queste forme di moderno sfruttamento. Si tratta di lavoratori che svolgono mansioni importantissime per la società, prestano servizio in ospedali, scuole, enti pubblici, chiese e vengono pagati poco e male. Ed invece meritano grande rispetto”.
"Abbiamo più volte chiesto l'intervento del governo regionale e siamo pronti a scendere in piazza al fianco dei lavoratori alla luce di quanto previsto dalla nuova legge finanziaria - continua la Calabrò - ma è necessario anche un intervento del governo nazionale. Dimostrino entrambi di avere davvero a cuore le sorti dei precari siciliani. Si ponga fine una volta e per tutte al rimpallo di responsabilità che perdura da 18 anni e che incide nella vita dei lavoratori e delle loro famiglie - conclude Mimma Calabrò - Nella lettera inviata al ministro abbiamo chiesto un incontro affinché possa costatare l'importanza del lavoro svolto dagli Ex Pip".
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