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Riapre il Club Med a Cefalù, investimento da 90 milioni di euro

Da villaggio di capanne a resort di fascia alta. Dopo 61 anni il fascino è rimasto quello del «Village Magique» acquistato nel 1957 ma ora il Club Med di Cefalù ha fatto un salto di qualità diventando il simbolo delle nuove strategie del gruppo francese, il primo Exclusive Collection Resort del Mediterraneo: una struttura a cinque tridenti.

«Siamo orgogliosi di avere coronato il sogno della rinascita di un mito», ha detto il presidente del Club, Henri Giscard d’Estaing, nella cerimonia di riapertura del resort chiuso nel 2005 e riaperto oggi dopo una ristrutturazione costata quasi 90 milioni. La risposta del mercato è stata molto favorevole: le prenotazioni per la stagione estiva arrivano già all’80 per cento della capacità ricettiva.

«Quando il villaggio venne inaugurato nel 1957 - ha ricordato Giscard d’Estaing - divenne presto un’icona dello spirito originale Club Med. Oggi viene scritta un nuova pagina della sua storia in Italia, con cui si è creato un forte legame di amore e di passione».
Per gestire le oltre 300 camere, i servizi, una villa settecentesca, tre ristoranti verranno impiegate 400 persone e altre centinaia troveranno posto nelle società che forniscono i servizi esterni. Non tutti i dipendenti della vecchia struttura sono stati riassunti: alcune decine hanno fatto sentire la loro voce manifestando davanti ai cancelli del resort. La società ha fatto sapere che si avvierà una fase di valutazione dei profili adeguati ai nuovi standard del Club. Così ha risposto Giscard d’Estaing alle sollecitazioni venute anche dal vescovo Giuseppe Marciante, dal sindaco Rosario Lapunzina, dal presidente dell’Ars (il parlamento regionale siciliano) Gianfranco Micciché e dal vice presidente della Regione, Gaetano Armao.

«Oggi si compie un passo fondamentale per il futuro di Cefalù», ha riconosciuto il sindaco Lapunzina che ha consegnato al presidente del gruppo francese la cittadinanza onoraria. Ora si riaprono le porte per i turisti. Troveranno, ha auspicato il vescovo, «benessere fisico ma anche spirituale».

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