Concluso a Roma il vertice per il destino della Blutec di Termini Imerese, con un risultato che non dà alcuna certezza ai lavoratori, che oggi compatti erano scesi in piazza per protestare per il loro futuro quantomai incerto. I dirigenti dell'azienda si sono impegnati con Invitalia a restituire il finanziamento, circa 20 milioni di euro, ed è stato deciso di revocare il contratto di sviluppo e avviare il confronto per il nuovo piano di investimento. All'incontro, che si è svolto al Ministero dello Sviluppo Economico, hanno partecipato - rende noto il Mise - il vice ministro Teresa Bellanova, i rappresentanti della Regione Siciliana, il Comune, l’azienda, i sindacati e Invitalia. Il tavolo di monitoraggio e verifica é riconvocato per il 31 maggio. I sindacati uniti esprimono però "forte preoccupazione" per le novità emerse. «Siamo seriamente preoccupati come Fim Cisl dell’evoluzione di questo difficile processo di reindustrializzazione, in cui l’obiettivo principale è la salvaguardia occupazionale degli oltre 700 lavoratori», dice il segretario nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano. «La situazione di crisi finanziaria e di mancata attuazione del piano industriale e occupazionale della società rischia di far saltare tutto. Per scongiurare lo scoppio di una vera e propria bomba sociale in provincia di Palermo, martedì prossimo l’azienda deve garantire un piano di restituzione dell’anticipo dei finanziamenti ricevuti e una garanzia. La richiesta è arrivata da Cda di Invitalia anche a seguito del revoca del contratto di sviluppo», dicono il segretario nazionale della Fiom Michele De Palma e il segretario della Fiom Sicilia Roberto Mastrosimone. «Blutec ha dichiarato di essere pronta a concordare una formula di restituzione rateale dell’anticipo ricevuto da Invitalia per la reindustrializzazione di Termini Imerese. Dovrebbe poi essere possibile negoziare un nuovo contratto di sviluppo che tenga conto delle modifiche nel frattempo apportate al piano industriale», riferiscono Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, e Vincenzo Comella, segretario della Uilm di Palermo, al termine dell’incontro tenutosi al ministero dello Sviluppo economico. «Si tratta - spiegano i sindacalisti della Uilm - di un percorso difficile, che dovrebbe peraltro completarsi in tempi brevissimi per evitare che il progetto industriale si areni del tutto. Ci auguriamo che il governo garantisca la prosecuzione del progetto di reindustrializzazione di cui è garante, consapevole che a Termini Imerese non esistono alternative occupazionali credibili».